Milano 20 Gennaio – Per colpa di una bravata durante la visita a Real Bodies, la mostra di cadaveri e organi umani, tre ragazzine bolognesi rischiano ora una denuncia. Lo racconta nel suo articolo MilanoToday: “Tre amiche bolognesi, tutte poco più che ventenni, sono state sorprese martedì pomeriggio mentre – denunciano gli organizzatori di Venice Exhibition – facevano “fotografie e selfie in pose provocatorie, mimando gesti erotici inequivocabili, anche toccando i genitali di uno degli atleti plastinati” all’interno della mostra Real Bodies, che espone trecentocinquanta tra corpi e organi umani.
Le giovani, stando sempre a quanto raccontato dalla direzione della stessa mostra, avevano scelto la “sezione dedicata a tutti gli sport dove sono presenti dodici aitanti corpi trattati con la tecnica della plastinazione in posizioni dinamiche di varie specialità olimpiche”.
Ad accorgersi della particolare performance è stata un’operatrice della mostra, che ha subito avvisato la security. “Siamo stati costretti a cacciarle dalla mostra seppure non avessero ancora terminato la visita”, hanno spiegato i vertici della società Venice Exhibition. “Fortunatamente hanno acconsentito a fornirci le generalità e a cancellare dai loro telefonini tutte le foto scattate di cui abbiamo copia, con la promessa che, se una soltanto di queste immagini, o altre di questo genere sfuggite al controllo, dovesse venir pubblicata nei social network o dovunque, ritraendo i plastinati all’interno della mostra, partirà una denuncia contro di loro che avrà conseguenze”.
Le ragazze, subito dopo essere state scoperte, si sono giustificate ridendo e spiegando: “Non abbiamo spostato nulla, solo qualche foto e una palpatina qua e là”. Ma le intenzioni di Venice Exhibition sembrano essere serie: “Ora – si legge in un comunicato della società – rischiano una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, vilipendio verso i cadaveri e violazione del copyright che protegge dalla riproduzione in immagini non autorizzate tutti i pezzi esposti nella mostra internazionale”.
Gli stessi organizzatori hanno poi effettuato – si legge ancora nella nota – “una minuziosa analisi dei plastinati ritratti nelle foto spinte per verificare che non siano stati danneggiati, tenuto soprattutto conto del comportamento di queste visitatrici bolognesi che non hanno mostrato alcun segno di rispetto verso quelli che un tempo erano esseri umani che hanno donato i loro corpi alla scienza ed alla ricerca in campo anatomico”.
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