Milano 27 Gennaio – E anche oggi si recita. Si reciterà la parte degli antifascisti, si reciterà la parte dei buoni, di coloro che ricordano l’Olocausto, che ricordano sei milioni di morti in nome dell’ideologia nazista, oggi come allora ben rappresentata dall’Islam e dalla sinistra che in data odierna si batterà il petto dicendo “Mai più!” e poi appoggiano il terrorismo arabo, detto anche palestinese, che vorrebbe riproporre quello che Hitler fece nel secolo scorso
In Europa, l’antisemitismo, dalla seconda guerra mondiale, non è mai realmente morto, c’è sempre stato, ha latitato e i maggiori antisemiti sono stati, sono quelli cha oggi si ergono a paladini della lotta all’antisemitismo.
Svegliatevi! L’antisemitismo in Europa c’era nel 1960, c’era nel 1970, in Germania, in Francia, in Italia ed in tanti altri Paesi europei. Vi ricordate la strage degli atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco vero? Vi ricordate che Golda Meir diede il via all’operazione “Ira di D-O” detta anche operazione Baionetta per stanare e punire coloro che erano coinvolti sia come esecutori che come mandanti di quella strage? Ebbene, dove vivevano una vita tranquilla ed alla luce del sole quei terroristi? In Europa.
Wa’Il Zu’Ayter rappresentante in Italia dell’OLP, implicato in un attentato, mancato, ad un aereo della El Al, viveva a
Roma, faceva il poeta, scriveva qualche libro e lavorava anche per l’ambasciata libica;
Mahmud Hamshari, rappresentante dell’OLP e alto dirigente, se non addirittura capo, di Settembre Nero in Francia, viveva tranquillo e beato a Parigi, così come Mohammed Boudia (direttore delle operazioni del gruppo terroristico Settembre Nero); Husayn al-Bashir, dirigente di Al-
Fatah viveva a Cipro e Zaiad Muchasi, che sostituì al-Bashir, ad Atene.
Gli altri terroristi che presero attivamente parte alla strage degli atleti israeliani a Monaco, dapprima arrestati, vennero successivamente (poche settimane dopo) rilasciati dai tedeschi dopo che un commando islamista dirottò un volo della Lufthansa e ne richiese l’immediata scarcerazione.
Andando avanti nel tempo, nel 1976, vi ricordate l’airbus dell’ Air France dirottato alla fine all’aeroporto di Entebbe (Uganda) di cui gli ostaggi erano in buona parte israeliani; vennero poi liberati grazie ad un raid portato a termine dai militari di Israele? Chi erano i dirottatori? Non
erano solo arabi appartenenti al FNLP ma tra i terroristi vi erano anche due tedeschi appartenenti alla Revolutionare Zellen, anzi il “capo” della missione era Wilfred Bose, compagno anche di quel famoso Ilic Ramirez Sanchez detto
Carlos, quel terrorista di origine venezuelana, che i giornali di sinistra del tempo, come “Liberation” in Francia, dipingevano come un eroe per la libertà. Ed è proprio in quel periodo che il la sinistra insinua nelle menti degli europei il tarlo dell’antisionismo e quella frase ipocrita ”Non sono antisemita ma antisionista”.
Arriviamo al 1978, in Italia Aldo Moro scende a patti con l’OLP e a Roma sappiamo tutti quello che è successo vero? Ah no, è vero, a morire in un attentato davanti alla Sinagoga fu un bambino ebreo di soli due anni Stefano Gaj Taché grazie all’idea di pace del commando terroristico palestinese che aprì il fuoco contro i membri della comunità ebraica romana.
Giusto due anni prima, giusto per mantenere vivo il ricordo ed il dubbio, stando alle rivelazioni dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, i militanti del FNLP ci regalarono la bomba alla stazione di Bologna, ma la sinistra ha sempre smentito: la colpa è e deve essere per forza di due terroristi neo-fascisti, persino ai parenti delle vittime pare che questa versione sia quella esatta senza alcun dubbio! Ma non si dovrebbe ricercare la verità? O visto che questa verità va bene alle “intelligenze” del momento deve andare bene a tutti?
Passano gli anni, i decenni, ma l’antisemitismo non ha intenzione di invecchiare e di andare definitivamente in pensione. Altri uomini politici italiani abbracciano al causa palestinese e l’antisemitismo, Craxi docet.
1990, Saddam Hussein invade il Kuwait, la Comunità internazionale interviene nel gennaio del 1991, masse di pacifisti sfilano in tutta Italia, in tutta Europa contro l’intervento internazionale per liberare il Kuwait. Saddam viene attaccato e sconfitto e che fa di bello? Per ritorsione comincia a bersagliare Israele coi suoi missili scud, numerose sono le vittime tra gli israeliani, tra questi anche una bambina di pochi anni che l’esplosione di una testata esplosiva scagliò a parecchi metri dalla sua abitazione uccidendola. Ma per quelle vittime i pacifisti di sinistra, alias i veri antisemiti venduti ai loro futuri carnefici, non si levò neanche un piccolo grugnito.
2006, dei terroristi, dal Libano, penetrano in territorio israeliano, Israele si difende, attacca. Ovviamente la comunità internazionale lo condanna, il nostro Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, politicamente di sinistra, si reca in Libano, mica in Israele ma in Libano, e passeggia beatamente ( o beotamente) sotto braccio in compagnia di un deputato, tale Hussein Haji Hassan, esponente del gruppo terroristico sciita Hezbollah, invia le nostre truppe, sotto l’egida dell’ONU a difendere, in teoria un “area cuscinetto” tra Israele e Libano, cercano di controllare e fermare Israele qualora volesse nuovamente intervenire militarmente e non si accorgono che i terroristi montano rampe di lancio per razzi a venti metri dalle loro postazioni.
Non è forse anche antisemitismo il condannare la barriera difensiva che Israele ha costruito lungo i sui confini? Non è antisemitismo negare ad Israele il diritto a difendersi? Non è antisemitismo condannare Israele di violazione dei diritti umani mentre nella realtà persino le nipoti dei terroristi vanno a curarsi negli ospedali israeliani e si concede anche, a Gaza, Samaria e Giudea, corrente elettrica e acqua potabile totalmente gratis?
Tutte queste accuse, nei confronti di Israele e del Suo Popolo, sparso quasi tutti i paesi presenti sul globo terracqueo, sono mosse costantemente da coloro che, in Italia, ci ricordano giusto nel “Giorno della Memoria” (un tempo anche il 25 aprile poi la Sinistra Nazislamica ha preferito sostituirci con i sostenitori dell’Isola che non c’è, lo stato palestinese) ma dal giorno successivo potremmo continuare a farci ammazzare e si continua ad affibbiarci ogni colpa per ogni male possibile.
Sarebbe troppo, oggi, sperare che solo le persone sincere partecipino con cordoglio e immacolato sentimento al ricordo ed alla condanna incondizionata dell’Olocausto; sarebbe anche auspicabile che i politici della sinistra nazislamica, governo e presidenze italiche comprese, non proferiscano parola, che stiano zitti: in tanti sono stufi di vedere tanta ipocrisia, in tanti, troppi, si è stufi di vedere tanta sottomissione a coloro che vorrebbero vedere morti tutti gli ebrei viventi e poi solo per un pugno di voti versare lacrime di coccodrillo il giorno della memoria. Non serve ricordare gli ebrei morti se non si difende il diritto alla vita degli ebrei vivi.
Am Israel Chai!
Gian Giacomo William Faillace
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.
Sacrosante parole, confermate a distanza di anni.