Milano 29 Gennaio – “Pur apprezzando gli sforzi del ministro Orlando – scrive il pg – stando così le cose la giustizia resta al collasso per le vacanze degli organici del personale amministrativo”. Per questo, i vertici milanesi della giustizia invocano “un intervento urgente e serio del Governo per dare al cittadino la speranza che i suoi diritti siano riconosciuti in tempi ragionevoli”. Anche perché “quando si spegne la giustizia e si spezza il rapporto di fiducia fra istituzioni e cittadino, condizioni minime di convivenza civile, si mette a rischio la stessa libertà di un Paese e la sua democrazia”. La carenza di personale, ha spiegato la presidente della Corte d’Appello di Milano Marina Anna Tavassi, raggiunge punte del 40 per cento: “La situazione è assai critica, meno 15% di scopertura tra i magistrati, meno 35% tra il personale amministrativo”. Nonostante questo, aggiunge “si è riusciti a recuperare l’arretrato, il controllo delle giacenze, la riduzione dei tempi di durata, di tenuta nei gradi superiori di giudizio” e per questo Milano è in linea con “le sedi giudiziarie più virtuose”
Questo riporta Repubblica. Due note, minime. Sono riusciti a recuperare l’arretrato. Bravi. Io direi però che forse sarebbe appena il caso di ricordare che, a causa della crisi, il contenzioso è sostanzialmente diminuito negli ultimi anni. Possiamo anche dire crollato. In ogni caso, mancano magistrati. Per tutti? No, solo per quelli che non si chiamano Berlusconi. Per lui un giudice si trova sempre. Per esempio, afferma Ghedini:
“Costruire un nuovo processo per aver aiutato, per necessita’ di vita, alcuni testimoni proprio di quella vicenda da cui e’ stato assolto e non gia’ per quelle dichiarazioni ma per questioni di diritto fa ben comprendere l’eccezionalita’ dell’ipotesi accusatoria che e’ davvero priva di logica e fondamento”. “Al presidente Berlusconi, che per meriti, eta’ e stato di salute dovrebbero essere tributati onori e non accuse – prosegue -, viene in realta’ imputato il reato di eccesso di generosita’ che non potra’ che trovare piena assoluzione in fase dibattimentale. Ma niente e nessuno potra’ ripagarlo per l’ennesima forzatura processuale, rivolta nei confronti di chi ha dedicato tutta una vita al lavoro creando benessere per migliaia di persone ed oltre vent’anni al buon governo del paese. Fintantoche’ la politica non sapra’ ripristinare un’adeguata separazione dei poteri l’Italia non sara’ mai un paese normale”.
Tutto come sempre, tutto normale. C’è un giudice a Berlino, ce n’è uno stuolo a Milano, ma sono tutti impegnati a pugnalare l’ultimo presidente eletto direttamente. Quindi, per voi comuni mortali, la giustizia potrà e dovrà attendere.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,