Cento scuole a rischio chiusura perché «non sono a norma»

Milano

Milano 4 Febbraio – Nella supposta civilissima Milano, le scuole, circa 100, non sono a norma e non rispettano le regole anti incendio. Una situazione grave, una storia lunga, una vergogna per la città

L’inchiesta che riportiamo è di Marta Bravi pubblicata da Il Giornale “Cento scuole di tutti gli ordini, dagli asili alle medie sparse per tutta la città. Molte di queste domani potrebbero venire chiuse.

Il motivo? Non sono a norma con la legge antincendio. Tra il 2010 e il 2011 Palazzo Marino stanzia 40 milioni di euro per «interventi di manutenzione straordinaria per la prevenzione incendi». La legge nazionale obbliga tutte le scuole ad adeguare l’impianto elettrico ai criteri stabiliti dalla Legge 86/1968, dotarsi di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo, installare estintori portatili, applicare la segnaletica di sicurezza, effettuare controlli periodici degli impianti e dei presidi installati. Il decreto Milleproroghe del 28 dicembre ha spostato la scadenza di legge di un anno, al 31 dicembre 2017, ma tant’è.

Questi 40 milioni vengono divisi in quattro appalti per affidare i lavori per la manutenzione straordinaria su 100 istituti. L’appalto n. 108/2010, n. 52/2011, 111/2010, n. 109/2010. Bene succede che a oggi, quindi sette anni dopo, non c’è alcun appalto concluso. Cosa significa? Che nessuno degli interventi è stato completato, o meglio che su moltissime scuole i lavori non sono mai partiti.

Per esempio? Il plesso di via Giusti, la secondaria di I grado di piazza San Gerolamo e di via san Nicola, le scuole dell’Infanzia di via Soderini, via Savona, via Pisa 5/1, via Massaua, via Branca, via degli Ontani, via Forze Armate, per esempio sono state stralciate dall’appalto n. 108/2010. Come mai? Perchè cioè i lavori previsti non sono stati eseguiti?

Stesso discorso per l’appalto n. 111/2010 dal titolo «Interventi di manutenzione straordinaria per la prevenzione incendi e per la sicurezza». In zona 2 tutti gli istituti del plesso scolastico di via Giacosa, ovvero la scuola dell’infanzia, la primaria, la secondaria di primo grado non sono state messe a norma, così la primaria di via Mattei 12, di via san Mamete, via Pontano, la scuola dell’Infanzia di viale Ungheria e quella di via Anfossi.

Per quanto riguarda l’appalto n. 52/2011 per l’edificio di via Muzio e di via Venini, i lavori che si sarebbero dovuti concludere rispettivamente a maggio e a dicembre 2016, sono fermi.

Altro elemento che lascia perplessi: il fatto che il direttore dell’area tecnica della scuola coincida con il Rup, responsabile unico del procedimento: in sostanza controllore e controllato coincidono nella stessa persona, attualmente in carica.

Non solo, entro al fine del 2017 tutte le scuole dovranno essere in regola anche con il certificato di idoneità statica degli edifici. Al momento solo il 5% delle scuole cittadine ha il certificato. Difficile pensare che in meno di un anno tutti gli edifici possano essere in regola. E dire che Milano è passata dalla zona 4 a zona 3 nella classificazione del rischio sismico.

Vista la gravità della situazione il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi ha annunciato che presenterà un’interrogazione «per conoscere lo stato di avanzamento lavori nelle 100 scuole di Milano sulle quali l’amministrazione da tempo avrebbe dovuto garantire la manutenzione straordinaria per la prevenzione incendi». E dire che la giunta Sala ha appena varato una nuova tassa sulle scuole: 52 euro di iscrizione obbligatoria per le materne. «Il Comune fa cassa sulle famiglie con la tassa di iscrizione ma non garantisce la sicurezza degli alunni – osserva piccato Comazzi -. I milanesi sono molto preoccupati perché la manutenzione degli edifici scolastici è carente e insufficiente».

Milano Post

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