Milano 5 Febbraio – “In quale altra città l’arredo urbano (secondo noi inesistente a Milano) è lasciato al caso e in queste condizioni? Non sarebbe meglio una cura migliore e costante? Sicuramente costerebbe anche meno al Comune stesso, che poi per sistemare ogni tanto ricorre a costosi interventi straordinari” Sono le domande e le constatazioni che Urbanfile si pone di fronte all’ennesimo esempio di sciatteria presente in città. E le osservazioni riguardano il Corso Garibaldi, una via centrale, vicinissima a Brera. Una zona da sempre amata dai milanesi, memoria di una vita pulsante, quando negli abbaini ancora non ristrutturati, vivevano gli artisti di belle speranze. Urbanfile descrive “Corso Garibaldi venne sistemato e riqualificato negli anni Novanta, dopo un lungo periodo di completo abbandono e degrado causato anche da un orrendo piano regolatore che prevedeva la demolizione completa dei vecchi edifici (case popolari vecchie di secoli assieme a palazzi del primo Novecento) per creare una nuova strada porticata e moderna che unisse via Mercato con Corso Como. Per fortuna questo progetto attuato dopo la Seconda Guerra Mondiale, si fermò negli anni Sessanta, lasciando però una via alquanto disordinata, con palazzi nuovi, arretrati e porticati, e vecchie case ancora con l’originario allineamento più avanzato. Un effetto di pieni e vuoti da sistemare. La riqualificazione colmò i vuoti inserendo delle graziose piante di prunus e ciliegi floreali. Dopo 20/25 anni ecco come la solita sciatteria e negligenza del Comune ha ridotto il Corso. I fori nella pavimentazione lasciati per ospitare le piante avrebbero dovuto avere una griglia a protezione delle radici e ad impedire che la terra si sparga sulla pavimentazione, ma abbiamo usato il condizionale perché, su 10 piante, solo tre hanno ancora la griglia; le altre l’hanno persa, chissà perché. Alcune griglie sono oramai sepolte dal terriccio, altre sono rotte, addirittura alcuni fori sono letteralmente distrutti o coperti da fioriere alquanto discutibili. Per non parlare del fatto che alcune piante andrebbero potate e curate meglio”
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