Majorino e l’ossessione per i soldi. Degli altri

Milano

Milano 5 Febbraio – La vicenda è nota: in Galleria Vittorio Emanuele, a due passi da Palazzo Marino, c’è un inquilino insolvente. È l’hotel a sette stelle, inquilino del Comune, che dà sull’ottagono. E questo ha rovinato la giornata di Majorino, costretto a smettere di regalare denaro a pioggia perchè i cattivoni non versano le palanche al paron dalle belle braghe bianche. Ondata di indignazione generale, debole difesa dell’assessore Tasca (oggettivamente con un cognome del genere nessuno può dubitare che il Bilancio sia la sua vocazione) e strappi di vesti. Solo che ci sono un paio di considerazioni che andrebbero fatte, a margine, sul perché cacciare quell’inquilino non sia un’idea particolarmente brillante.

  1. Il mercato immobiliare a quei livelli è una questione delicata e dinamica. L’hotel versa, a titolo di canone, qualche migliaio di euro al giorno. Non sono bazzecole. Una brutta annata, come quella 2016, può far saltare il banco molto rapidamente. Quindi, con un minimo di calma, dobbiamo domandarci cosa fosse meglio: sfrattiamo il moroso (o quando meno, ci assumiamo il rischio di doverlo fare) oppure accettiamo il pagamento dilazionato proposto? Non è una scelta semplice, ma non è nemmeno evadibile.

  2. Se accetti lo sfratto sai in partenza che per l’anno successivo non vedrai un centesimo. Ci sono i tempi di trasloco, il bando, la ricerca di concorrenti. Potrebbe durare anche di più il buco. E sarebbe un grosso problema. C’è, inoltre, un altro piccolo problema: tutti i successori avrebbero buon gioco a chiedere un ribasso del canone, basandosi sul fatto che è stato già dimostrato come il mercato non supporti quelle cifre. Inoltre a quei livelli sono davvero pochi i player che si possano coinvolgere. Diciamo praticamente nessuno, quello è l’unico hotel a sette stelle del mondo.

  3. Se accetti la rinegoziazione ti esponii al rischio ricatto, cioè che questi ci prendano gusto. Solo che, anche qui, andrebbe fatto un ragionamento. Siamo sicuri che quanto chiesto sia una cifra razionale? Ho capito che al comune servono, ma questo non vuol dire nulla. Parliamo di qualcosa come 3,5 milioni all’anno. Non è che investire in questo momento in Italia sia precisamente il massimo della vita. Inoltre l’anno prima non c’era stata morosità. Quindi direi che questo rischio, per ora, è particolarmente ridotto. Tanto più che hanno già concordato un piano di rientro.

  4. No, qui il problema è un altro. Majorino vuole il sangue. Vuole il sangue perché altrimenti deve tagliare i bus fantasma, i programmi di integrazione inutili, le iniziative di sta ceppa per immigrati, rom e amici degli amici. Gli serve denaro e se può prelevarlo da chi produce per darlo a chi non lo fa, diventando il Messia di gente che ha capito la scorciatoia per vivere bene alle spalle del prossimo, beh, è il massimo. Questo è il grande abisso che sta dietro alla guerra ad un’attività che ha avuto un brutto anno. Ed a lui Tasca dovrebbe rispondere, chiedendogli, esattamente, per quale insano appetito vorrebbe uccidere l’anatra dalle uova d’oro.

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