La libertà di parola non è roba da comunisti

Milano

Milano 7 Febbraio – Sul concerto in onore dei martiri delle Foibe alla Palazzina Liberty si è scritto di tutto, meno che una sacrosanta verità: la Sinistra è in un cortocircuito ideale spaventoso. La motivazione delle loro proteste è che, nel santuario (leggasi: struttura occupata) di Dario Fo non possono suonare dei fascisti. Cioè tre menzogne in una sola frase. Non male. Ma riportiamo un minimo di verità sulla questione:

  1. la Sinistra, materialista, contraria ad ogni tipo di religiosità, non ha alcun diritto a sacrari, santuari e mausolei. Non avrebbe nemmeno diritto di celebrare parodie di funerali sul sagrato del Duomo, ma non sottilizziamo. In ogni caso ha da decidersi: o la fede è un fatto privato, e quindi deve stare fuori dalla Palazzina Liberty, che, fino a prova contraria, è un luogo pubblico, oppure è un fatto pubblico, ed allora ci hanno mentito per cent’anni. Scelgano loro, non sono fatti miei. Di certo il fatto che un artista che manco mi piaceva avesse deciso di recitare in un teatro non dovrebbe impedire ad altri di fare altrettanto. Si ritirano le maglie dei giocatori di calcio, non i teatri degli attori. E direi per fortuna, visti i costi di sostituzione. Anche perché, se passasse questa logica, dovremmo chiedere l’approvazione dei Sentinelli per ogni spettacolo da tenere là? E chi pagherebbe il mantenimento, visto che dubito se ne accollerebbero loro gli oneri? Quindi, da subito, eliminiamo l’idea che sia un santuario. Non lo è. Non vi avvenuto nulla che col sacro c’entri qualcosa.

  2. Skoll, il cantante che dovrebbe esibirsi per rendere onore a chi cadde per la sola colpa di essere Italiano, è certamente di destra. Però, francamente, dargli del fascista mi pare esagerato. Non ho idea delle sue convinzioni umane e politiche, ma la sua musica la conosco abbastanza bene. Ha cantato del Giappone, ha cantato del massacro Indiano a Wounded Knee e di Guy Fawkes, il cattolico che stette per far esplodere il Parlamento. Ed in nessuna di queste occasioni ha incitato all’odio. Certo, ha una visione mistica e di destra. Il che, mi pare, nemmeno la Costituzione vieti di avere. Quello che, invece, vieta esplicitamente è di discriminare qualcuno per le sue idee politiche, limitandone il diritto di espressione. E siccome non mi risulta, anche se accetto confutazioni (io sono democratico, mica comunista), che abbia tentato di ricostituire il disciolto partito fascista. Il resto sono deliri rossi che coprono il vero, abissale problema di questa vicenda.

  3. La terza menzogna è per omissione. La sinistra non vuole ammettere che odia il 10 Febbraio perché non ha mai perdonato agli infoibati di non essere spariti dalla storia. Ci hanno provato a cancellarli. Con tutte le loro forze ci hanno provato. Ma hanno fallito. E così, di generazione in generazione, la memoria è sopravvissuta, fino a diventare nazionale. Oggi ci stanno riprovando a cancellare tutto. Quest’anno Mattarella sarà altrove, ovviamente. A dimostrare tutto il suo disinteresse. Ma nel Quarto Municipio di Milano, qualcuno urlerà alle stelle che noi ricordiamo tutti gli Italiani del confine Orientale. Non uno di meno. Non uno sarà lasciato solo nella fredda oscurità delle fosse, rosse del sangue degli innocenti. E questo dà fastidio. Perché vuol dire che non siamo stati ancora sconfitti e che loro, i figli morali degli infoibatori, non hanno ancora vinto.

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