Sala sulla Palazzina Liberty si gioca il futuro politico

Milano

Milano 8 Febbraio – Il concerto di Skoll in onore ai martiri delle foibe si terrà, ma non alla palazzina Liberty. Il comune ha negato il permesso sostenendo che ci sia stato un problema burocratico: il Municipio non avrebbe mai chiesto il permesso. Replica il presidente Basso:

“Mi è stato comunicato oggi, nella tarda mattinata, la decisione del direttore Area Spettacolo del Comune di Milano, dott.ssa Messina, di non concedere la Palazzina Liberty per l’iniziativa in occasione del ‘Giorno del ricordo’ del Municipio 4. Questa scelta, è motivata dal fatto che i nostri uffici non avrebbero seguito un iter amministrativo corretto in base alla delibera di Giunta comunale 1872 del 2013. Ho immediatamente chiesto informazioni ai miei funzionari, che mi hanno invece confermato che per questo evento è stata seguita la procedura usualmente utilizzata per realizzare iniziative in quel luogo.

Trovo quanto meno curioso, che tale diniego arrivi proprio in occasione dell’evento che celebra il ricordo del dramma delle Foibe. Su questa serata, si è aperto un certo dibattito, sul quale anche la massima autorità cittadina – il sindaco – ha espresso le sue valutazioni, ma non ha mai affermato che non si potesse tenere nel luogo scelto.

Noi abbiamo sempre rispettato le procedure e rispettiamo le regole, lo faremo anche questa volta.  Riteniamo comunque giusto e sacrosanto dare vita a un momento di riflessione in occasione
della giornata dedicata alla memoria del dramma patito dalle popolazioni
giuliane, fiumane, istriane e dalmate. Che a questo punto, visti i tempi strettissimi, cercheremo di
organizzare in un’altra location, forse nell’Aula consigliare del Municipio
4, rivedendo il programma in base alle possibilità del luogo”.

Qui c’è qualcosa che, evidentemente, non torna. E su questo qualcosa, se a commetterlo fosse stato un Sindaco di centrodestra o Grillino la magistratura avrebbe immediatamente aperto un fascicolo. Per essere chiari, se il Municipio 4 avesse, effettivamente, inviato tutto ed il Comune non avesse concesso l’autorizzazione mentendo, vi sarebbe stato un abuso d’ufficio. Commesso, eventualmente, da chi dovrebbe essere la magistratura a scoprirlo. Ma non lo sapremo mai, ovviamente. Come non sapremo mai se Sala abbia, o meno, avuto un ruolo in questa vicenda. O meglio, lasceremo ai suoi spacciare di averlo avuto, senza doversene assumere, ancora una volta, alcuna responsabilità. L’unico fatto certo ed inequivocabile è che, oggi come ieri, qualcuno si è impegnato a fondo per infoibare anche la memoria delle vittime. E, grazie al Presidente Basso, oggi come ieri, ha fallito e, mi azzardo a dire, anche domani fallirà. Buon concerto, ovunque si terrà. Perché la memoria non si cancella e le radici profonde non gelano, checché ne pensino i soliti grigi burocrati.

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