Milano 9 Febbraio – Ci si dovrebbe chiedere, qualora non ci fossero gli ospiti, dove sta la novità di questo Festival?
L’impressione è che il rito sia ripetitivo, che la musica non segnali alcuna nota nuova, che i testi non diano emozioni. Sicuramente riempire più di tre ore di spettacolo comporta inventare momenti di vario intrattenimento, ma la sfilata dei cantanti avviene in sordina, senza colpi d’ala.
Comunque questa seconda serata ha avuto alcune luci di indubbia qualità. Giorgia, innanzitutto. Voce intensa duttile, emozionante, in una parola: bravissima, unica. Con quel controllo e quella sicurezza interpretativa che è maturità artistica e innata abilità.
L’adattamento tra Conti e la De Filippi inizia a funzionare con una alchimia che si chiama professionalità
Il brano musicalmente più intenso, cantato con grazia e padronanza è Il diario degli errori, interpretato da Michele Bravi. Brava Chiara, deliziosamente tenera. Michele Zarrillo che non smentisce quella sua capacità intimista di essere se stesso. Deludono Masini, D’Alessio, Sergio Silvestre.
A rischio eliminazione Nelsi- Alice Paba, Bianca Atzei, Raige e Giulia Luzi. Penso giustamente.
Olga Molinari