Milano 14 Febbraio – Richiedo urgentemente la creazione di un tavolo tecnico che parta da un monitoraggio delle criticità di ogni stazione e dei suoi paraggi, raccogliendo le segnalazioni di cittadini e stampa, e coordinando i vari attori responsabili per garantire una “rinascita” delle stazioni milanesi, oggi luoghi dove regna l’incuria e l’insicurezza, garantendo una leva di risrse e un coordinamento di azioni per obiettivi in collaborazione con tutte le forze di Pubblica Sicurezza presenti sul territorio” scrive Marco Cagnolati (Consigliere Forza Italia del Municipio 3)in una lunga lettera riassuntiva delle criticità delle stazioni ferroviarie, indirizzata al Sindaco e alla Giunta.
Ecco l’appello integrale “Le principali stazioni ferroviarie di Milano e le aree circostanti (eccetto forse Garibaldi), versano attualmente nel degrado più totale. Una situazione in cui spesso, a una fatiscenza strutturale interna ed esterno (Lambrate, Porta Genova…. ), si somma una situazione di sporcizia, incuria e mancata igiene (Lambrate, Genova, Centrale per l’area esterna) e di microcriminalità, quale spaccio, vandalismo, risse e comportamenti antisociali quali bottiglie rotte, anfratti e sottopassi trasformati in bagni pubblici, stazionameno di punkabbestia e rom dediti a un accattonaggio molesto e aggressivo…
Occorre spingere da parte del Comune di Milano per farsi promotore presso altri enti e società (Regione Lombardia, Trenord, FS, Trenitalia e Grandi stazioni, Polfer, Amsa, ATM ove presente la metropolitana…) che hanno competenze e funzioni in ambito ferroviario per un protocollo o un accordo di programma che ponga l’obiettivo di mettere a sistema risorse economiche, organizzative e informative per riqualificare e mantenere tali le stazioni milanesi e i loro dintorni.
Per esempio per Lambrate sono palesi:
– la carenza e degrado dei bagni pubblici interni ed esterni
– la presenza di angoli, zone morte, rientranze initili e sottopassi non illuminati che si trasformano in latrine notturne (da chiudere o illuminare o ristrutturare)
– Il degrado e la scarsa funzionalità degli ambienti interni alla stazione
– La manutenzione scarsa e la pulizia insufficiente
– La tolleranza verso persone dai comportamenti antisociali quando non criminali (ubriachezza molesta, bisogni fatti in pubblico, cani aggressivi senza guinzaglio, consumo di droga e micro spaccio, sedie e panchine trasformate in bivacchi)
– Il degrado urbanistico e sociale e la scarsa pulizia delle piazza antistante Piazza Bottini e della retrostante Piazza/Parcheggio Tito Caro, ora hub di autobus turistici senza averne la infrastrutture necessarie
– La presenza di ambulanti abusivi che trasformano gi accessi ai sottopassi della stazione e alla metro verde in suq, con banchi posti davanti alle scalinate e merce contraffatta venduta
Le stazioni milanesi devono tornare a essere un luogo vivibe per tutti, rocco di bellezza e funzionalità e romanticismo come erano le stazioni dalla nascita delle ferrovie, e non un non luogo dove le regole del vivere civile siano sospese.”
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