Milano 18 Febbraio – L’ex capo di gabinetto della giunta Raggi, il magistrato Carla Raineri, prende di mira il capo dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, che espresse parere contrario alla sua nomina I rilievi sono puntuale e circostanziati. Pubblichiamo la lettera della stessa Raineri inviata al Fatto Quotidiano con l’analisi de Il Giornale “Lettera bomba di Carla Raineri, ex capo di gabinetto della giunta Raggi, contro Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.
La missiva è pubblicata dal Fatto Quotidiano. “Rilevo che il Dott. Cantone riferisce… di essersi recato in Campidoglio su richiesta della Raggi il 24 agosto; anzi di essersi graziosamente ‘offerto’ di andare in Campidoglio con due suoi collaboratori come avevo fatto in passato con Marino e Tronca. Non so cosa il dott. Cantone abbia fatto ai tempi della consiliatura di Marino, ma mai nel periodo in cui io sono stata al fianco del prefetto Tronca ho avuto il piacere di vedere il dott. Cantone in Campidoglio”.
Poi arriva la stoccata, durissima. “Stupisce davvero una così zelante disponibilità: tre esponenti di Anac, fra cui il vertice in persona, che si precipitano dalla Raggi in un giorno di fine agosto! Tuttavia il Dott. Cantone non ricorda che nelle interviste rese al Sole 24 Ore ed al Corriere in data 7 settembre 2016 riferì di essersi recato in Campidoglio nel primo pomeriggio del 29 agosto e non il 24 agosto come afferma, invece, nella intervista al Fatto dello scorso mercoledi (e le date non sono irrilevanti!), mentre apprendo con sconcerto che a quella riunione, oltre a Frongia, era presente Marra”.
E ancora: “Evidentemente il Dott. Cantone non si è preoccupato né in quell’occasione, né successivamente, di acquisire la mia versione, nonostante la decisione riguardasse la mia nomina. Sulla erroneità delle valutazioni effettuate dall’ANAC ha già fatto giustizia il provvedimento della Corte dei Conti; ma il punto principale è che Cantone si è arrogato una competenza che non gli spettava né per legge, né per regolamento, sulla nomina del Capo di Gabinetto ed ha reso il parere con sorprendente rapidità, senza effettuare alcuna istruttoria, disattendendo tutti i precedenti specifici in materia e facendolo consegnare ‘invia riservata’ con un pony express”.
A questo punto la Raineri fa un parallelo tra il suo caso e quello di Romeo, ex capo della segreteria Raggi. “Sul parere richiesto dalla sindaco su Salvatore Romeo, giova evidenziare che il quesito è stato inoltrato dal Campidoglio all’Anac il 26 agosto; il parere dell’Anac è stato reso il 7 settembre (il mio in 24 h) e la Raggi lo ha poi protocollato 22 giorni dopo, cioè il 29 settembre (mentre quello che mi riguardava lo ha postato su Facebook la notte del 31 agosto). Singolare, poi, è il fatto che si concluda con un dispositivo così vago e possibilista che ha consentito di lasciare Salvatore Romeo esattamente al suo posto, seppure con una lieve riduzione del suo stipendio, peraltro neppure sollecitata dall’Anac”.
E puntuale come un orologio svizzero arriva una sciabolata contro Cantone: “Peccato che Cantone non abbia ravvisato nella delibera di nomina di Salvatore Romeo posta alla sua attenzione – come invece io ed altri ravvisammo all’epoca, tanto che non vi apposi il visto – una evidente ipotesi di abuso d’ufficio. Ipotesi ora contestata dalla Procura”. La lettera si conclude con una insinuazione pesante: “Non posso, infine, che compiacermi del sollecito intervento di Anac sul conflitto di interessi rilevato nella nomina di Renato Marra ed auspico che il Presidente Cantone possa riflettere anche sui possibili conflitti di interesse in riferimento agli incarichi di suo fratello, l’avv. Bruno Cantone, che, come è emerso dalle recenti indagini condotte dalla procura di Napoli sul caso Consip di cui ha riferito la stampa, assiste aziende ed imprese partecipanti a gare di appalti ubblici (fra cui la Romeo Gestioni di Alfredo Romeo) soggette, in quanto tali, alla vigilanza di Anac”.
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