Milano 20 Febbraio – La classe politica italiana potrebbe scrivere un trattato: come tassare oltre il limite i cittadini e mandare ugualmente in fallimento lo Stato. Lo scenario è sempre lo stesso ed è catastrofico. Aumentano le entrate, quindi le tasse, ma anche il debito sale. Bankitalia ha diffuso i conti sul 2016. L’anno scorso il debito pubblico è aumentato di 46 miliardi, arrivando a quota 2.217,7 miliardi. Come rimedio una toppa che è peggio del buco: l’aumento delle accise. Ricetta facile e immediata. Che non risolve il problema. Già da qualche anno, infatti, insieme al debito pubblico aumentano le entrate. L’anno scorso quelle tributarie di 5,1 miliardi, mentre le altre sono cresciute di 3,4 miliardi facendo arrivare al record di 502,36 miliardi il carico fiscale sui contribuenti. Le uscite Stato non sono compensate dalle entrate. Si possono aumentare imposte, tasse e accise, recuperate tutta l’evasione che si vuole, ma il saldo sarà sempre resta costantemente in rosso. Impossibile tagliare la spesa pubblica. Licenziati tutti i commissari alla spending review disponibili, nessuno mette in conto di ridurla. I servizi non migliorano. In questo scenario il peggiore dei consigli è arrivato dall’Ocse che nell’ultimi studio sull’Italia chiede di reintrodurre la tassa sulle prime case. Soluzione che sfiora il ridicolo. La stangata fiscale dei precedenti governi ha affossato il mercato immobiliare e le costruzioni senza migliorare i conti dello Stato. I riflessi negativi sono stati rilevanti visto che senza il mattone non c’è nessuna possibilità di ripresa. Una indicazione che incoraggia il vecchio vizio italiano. Anche perché c’è un conto inevitabile, che si autoalimenta e che, con tutta probabilità, dal prossimo anno accelererà la sua corsa. È la spesa per interessi sul debito con la chiusura del paracadute di Draghi. Il calcolo l’ha fatto l’Ocse. Con un ritorno dei tassi di interesse al 4,4% com’era la media prima dell’estintore della Bce l’Italia rischia di vedere il debito crescere rapidamente fino al 140% del Pil. Rimettere le tasse sulle prime case non farà certo invertire la tendenza. Finchè resteremo nell’euro, che a tutti gli effetti è una moneta straniera, assisteremo impotenti al declino del Paese.
Blog Ernesto Preatoni
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