Milano 23 Febbraio – Bersani ha la faccia paciosa e sorridente dell’emiliano doc, a cui non si addicono quegli occhioni lucidi, lucidi di sofferenza contenuta e di rabbia repressa che in questi giorni non può fare a meno di esporre in televisione e in ogni dove. Ma alea iacta est e se anche sua moglie gli ha detto “Era ora”, vuol dire che era proprio ora. D’altronde con Renzi “dal primo giorno” non si sono fiutati: troppo diversi, troppe le divergenze. L’uno con l’eloquio del venditore bluffeur, l’altro sempre incartato in immagini da ridere. Ma a Bersani bisogna riconoscere un quid di umanità e di coerenza che nel PD è sinonimo di vocazione ad essere eterni perdenti o vincitori a metà. E anche questo andare via (ma dove va?) non si capisce bene se è il capriccio di una ripicca o se rappresenta la motivazione reale per fondare qualcosa “che non sputi sul rosso” Perché per i milioni di daltonici che non sono dentro le segrete cose del PD, i rossi a sinistra si declinano in infiniti modi. Vai a capire, dall’esterno, qual è il rosso più autentico..E così, senza arte né parte, con l’ambizione di smacchiare Renzi, con l’intento di ridare dignità ad un PD che fa ridere con o senza di lui, l’unto del Signore Bersani, il possessore della verità, pontifica il suo punto di vista arricchendo il proprio dizionario di circa cinquanta vocaboli, con citazioni colte “E’ certamente un passaggio non semplice ma anche quando hai dei dubbi, quando non sai cosa fare fai quel che devi”. (Berlinguer) E lui vuole tornare in mezzo al popolo, quel popolo stangato e dimenticato dalle riforme fallite (Ma votate e sostenute da tutto il PD) dell’odiato Renzi. Perché quel popolo lo chiama e lo invoca. E chissà se tornerà anche a Bettola dove non si vede da anni e dove gli iscritti al partito sono a quota zero. Nel frattempo quel Renzi che “prende il giochino delle dimissioni da segretario per fare una cosa cotta e mangiata in due mesi” (Bersani) è in California e… chi se ne frega del PD e degli italiani.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano