Milano 23 Febbraio – L’ennesima notizia, l’ennesima protesta: Da quando sono arrivati i camper dei nomadi a Corvetto, nella periferia sud-est di Milano, i residenti del quartiere non hanno più pace. In particolare i timori maggiori vanno ai figli: da settimane i camper sono stanziati proprio davanti all’ingresso della scuola elementare e la beffa è che nemmeno la polizia può spostarli perché a bordo vivono due donne agli arresti domiciliari. Quindi gli agenti della polizia possono sanzionare i mezzi per occupazione di suolo pubblico, ma non quelli occupati dalle due donne.
Così sale la rabbia nel quartiere. Una madre ha denunciato che “le strade sono diventate latrine a cielo aperto, i bambini non possono andare a giocare nei giardini pubblici e i furti sono aumentati”.(Tg.com) Chiedersi per l’ennesima volta perché preventivamente il Comune non abbia impedito l’insediamento abusivo è inutile. Questa Giunta pensa all’immagine di Milano che non va oltre i bastioni, Eppure Corvetto per chi viene dall’Autostrada è all’inizio della città. Eppure non dovrebbero esserci cittadini privilegiati di serie A e cittadini di serie Z. Eppure non finisce mai da ovest ad est, da nord a sud la protesta di chi vive in periferia. Ci mancavano gli arresti domiciliari, come giustificazione dell’inamovibilità di un campo abusivo.
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