Majorino non vive su questo pianeta

Milano

Milano 23 Febbraio – Alcuni articoli non hanno bisogno di grandi premesse. Queste le parole di Majorino:

La marcia organizzata a maggio sul modello di quella di Barcellona dovrebbe essere, secondo l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, “una grande marcia popolare festosa antirazzista. Una grande occasione nella quale dire di non aver paura e nella quale far sì che le comunità possano anche raccontarsi. Una grande occasione a cui possano partecipare i rappresentanti dei consolati, i commercianti, i cittadini milanesi, tutti assieme nell’idea positiva oltre i muri”. Lo ha detto lo stesso assessore interpellato dai cronisti a margine della prima giornata del Forum delle politiche sociali organizzato al teatro Elfo Puccini.

Gli risponde a stretto giro di posta l’Eurodeputato Stefano Maullu, Forza Italia:

“Majorino, Maullu (FI): “La sinistra, evidentemente, vive su un altro pianeta”

“Ieri la Nasa ha scoperto sette pianeti abitabili a quaranta anni luce da noi, se avessero potuto zoommare ci avrebbero trovato Majorino in marcia per i diritti degli extraterresti. Milano, da sola, accoglie quasi lo stesso numero di sedicenti profughi del Lazio. La Lombardia, nel suo complesso, quasi il doppio. Lo fa fornendo assistenza, corsi di Italiano, spesso deserti, cibo cani e wi-fi. Gratis. Però continua a non andare bene. No, ci vuole di più e i cittadini Lombardi, tra i più fiscalmente fedeli in Italia, devono essere anche felice di tutto questo, devono marciare e ballare, sfilare e manifestare. Suonare corni e cembali perché questo popolo eletto è stato scelto per poter accogliere gli immigrati. Majorino sogna un grande popolo allegro che marci, marci indefessamente per mostrare la gioia della città. Ecco, ci terrei a riportarlo 40 anni luce indietro: a Milano qualche migliaio di cittadini ideologizzati possono essere felici di questo stato di cose, e naturalmente solo se l’accoglienza si fa nelle periferie Capalbio docet. Gli altri, i Milanesi comuni, che passano in stazione, a fianco all’Hub di Sammartini, in via Padova, in via Porpora, che abitano nelle periferie vere, dove gli italiani sono spesso cannibalizzati da questa ondata migratorio lo sono assai meno. In particolare tutti coloro che, emigrando da altre parti d’Italia hanno fatto grande Milano: hanno pagato per anno i contribuiti GESCAL per le case popolari e non ne hanno goduto e che quando hanno la sventura di entrare in un pronto soccorso si trovano in situazioni da terzo mondo.
La tradizionale tolleranza e l’ospitalità meneghina e italiana sta venendo meno e se evitassimo di provocare i cittadini, di cercare lo scontro e di prenderli in giro, renderemmo il processo di integrazione assai più sicuro”.

”.

E niente. E’ tutto qua. Da una parte l’ideologia che trionfa sulla verità, dall’altra il comunissimo buon senso.

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