Milano 24 Febbraio – Il finanziere francese Vincent Bolloré, del colosso televisivo Vivendi, è indagato dalla procura di Milano per concorso in aggiotaggio nella scalata del gruppo francese a Mediaset, dopo l’esposto presentato da Fininvest, che si era rivolta anche a Consob e Agcom. Lo riporta il Corriere :
Il 64enne finanziere bretone Vincent Bolloré, primo azionista del colosso multimediale francese Vivendi, secondo azionista di Mediobanca con l’8% e primo di Telecom Italia con il 24,68%, è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di aggiotaggio nell’operazione con la quale Vivendi ha comprato azioni Mediaset salendo nel dicembre scorso sino al 28,8% (diritti di voto al 29,94%) del capitale del principale gruppo televisivo privato italiano che è controllato al 40% dalla Fininvest. E proprio la cassaforte della famiglia Berlusconi, come reazione, si era rivolta non solo alla Consob e all’Agcom, ma anche alla Procura con un esposto nel quale accusava il gruppo francese di «aver creato le condizioni» (attraverso la disdetta nel luglio 2016 del contratto d’acquisto di Mediaset Premium pattuito in aprile insieme allo scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset) «per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset» e poi lanciare la scalata «a prezzi a sconto».
Coincidenza in procura
Berlusconi, che negli anni scorsi ha avuto proverbiali conflitti con la Procura di Milano, ora nella stessa Procura trova una sponda alle proprie prospettazioni: sempre ieri, infatti, neanche a farlo apposta, nello stesso corridoio del Palazzo di giustizia, mentre il pm Fabio De Pasquale ascoltava come teste nell’inchiesta Vivendi-Mediaset il capo degli affari legali del Biscione, Pasquale Straziota, i carabinieri tenevano lontani i cronisti dall’ufficio dove Berlusconi stava testimoniando di fronte ai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio come «parte offesa», cioè potenziale vittima di un’estorsione tentata da una ragazza che ha testimoniato nei processi Ruby, indagine scaturita da una denuncia del suo avvocato, il parlamentare Niccolò Ghedini.
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