Milano 27 Febbraio – Ieri una ventina di ” sentinelli”, un gruppo che di solito manifesta per i diritti dei gay, ha fatto un sit in in Piazza Duomo a favore delle palme. Il week end precedente era stato il turno di Lega e Casa Pound, contrari. Questi presidi buttano forse troppo in politica una protesta spontanea che si è sviluppata su social e in città sulla installazione di palme in Duomo.
Non sono però d’accordo con chi dice che è sbagliato parlare o aprire dibattiti sulle palme.
La forza di Milano è il suo spirito civico, la grande sensibilità dei cittadini per ciò che accade nei luoghi pubblici, non solo dentro le loro case. Quante segnalazioni provengono dai milanesi su qualcosa da pulire, o sistemare o qualcuno da aiutare. Scrivono al Comune, ai giornali, promuovono comitati e raccolte di firme. Si interessano della città (non di politica) molto più di quanto accade altrove
Nulla di strano né di futile se tanta gente ha voluto dire la sua sulla nuova sistemazione di Piazza Duomo. Il Duomo è un simbolo, è l’identita storica e quella religiosa. E’ la piazza centrale del paese, sia pure su scala di una grande città.
Per me dunque è stato un atto di grande civiltà che tanti si siano espressi e che molti abbiano contestato il progetto palme e banani.
Certo ci saranno mille altri problemi, ma è ricca una città che sente come bene comune la sua piazza simbolo. Sbagliano i politici e i soloni che vorrebbero come al solito dettare l’agenda di cui i cittadini dovrebbero parlare.
Qualcuno ci ha visto l’africanizzazione di Milano, altri la Milano che cambia o addirittura il ritorno a un disegno ottocentesco della piazza. La maggior parte dei commenti non denunciava complotti o visioni internazionali. Affermava semplicemente che quella è una piazza monumentale, che bisogna rispettarne l’identità, la visibilità della cattedrale, lo stile, la misura, l’equilibrio che poi è la cifra di Milano. Per osare e per sperimentare ci sono mille altri luoghi.
Il Sindaco e lo sponsor facciano buon uso di questa pacifica, sommessa e ragionevole espressione dell’opinione pubblica milanese.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.