Milano 2 Marzo – Tania Caruncho non ama parlare molto di sé. La sua è una scelta ponderata perché preferisce che siano le sue collezioni a farlo.
Giovane e intraprendente, Tania si avvicina alla moda in punta dei piedi e con ottimi risultati.
Dopo aver vinto lo Swiss Fashion Award lo scorso 16 aprile 2016, la Caruncho ha deciso di frequentare l’istituto Marangoni di Milano con l’obiettivo di perfezionare la sua tecnica.
Tania, la tua passione per la moda è stato un divenire lento ma costante: quando hai sentito la necessità di mutare la tua passione per l’arte nella moda?Come ha ben detto lei la mia passione per la moda è stato un divenire lento.
– Dunque, non risponderò come è solito fare, non dirò che la passione per la moda la coltivo da quando ero piccola.
Anzi le risponderò l’opposto.
Quando in TV trasmettevano le sfilate, non le guardavo con ammirazione o sguardo da sognatrice. Osservavo, scrutavo e mi domandavo perché gli adulti perdessero tempo a creare vestiti non indossabili o comunque inusuali; del perché la gente fosse così tanto abbagliata e ammirava quello che le modelle indossavano.
Poi crescendo e frequentando il liceo artistico ebbi modo di capire; di comprendere che quello che vedevo (è che non comprendevo) era pura arte.
Così la mia curiosità mi spinse ad osare e a lanciarmi in questo nuovo mondo, perché la moda non è solo estetica ma anche arte.
Trovo molto affascinante come un azione d’ordine quotidiano come il vestirsi, possa fare da mezzo per trasmettere un messaggio ad un pubblico.
Contemporaneamente ciò rende ogni singola persona un’ opera d’arte.
Dunque io consapevolmente voglio sfruttare questo concetto.
Come coesistono due culture differenti (quella elvetica e quella spagnola) nella griffe Caruncho Couture?
– Nelle mie griffe non coesistono visivamente le due culture ma bensì nel pensiero.
Mi spiego meglio; il fatto di appartenere a due nazioni differenti mi ha resa una persona con una mentalità molto aperta e ciò mi ha portata ad accettare l’avanguardia e le innovazioni. Dunque è qui che le due culture coesistono, nel mio pensiero di voler infrangere le regole, abbattere le convinzioni delle persone sulle cose che reputano impossibili, cercando con la fantasia di renderle reali.
– Nell’aprile del 2016 sei stata vincitrice dello Swiss Fashion Award: cosa conservi della vittoria a distanza di quasi un anno dalla premiazione?
– Conservo ancora una grandissima felicità: ciò mi ha spinto a migliorarmi e a non fermarmi.
Promuovere e valorizzare un brand ai giorni nostri: quali “prove” deve superare una giovane stilista della young generation?
– La strada per promuovere un brand non è lunga, ma lunghissima.
Per iniziare è necessaria una grandissima pazienza, una grande forza di volontà e di fare: questo è fondamentale, non ci si può assolutamente permettere di fermarsi e dormire sugli allori.
Un ruolo importantissimo lo giocano le conoscenze che ci si deve creare nel campo.
Poi viene il sostegno familiare , poi per ultimo ma non meno importante, i fondi finanziari.
Purtroppo quest’ ultimi sono fondamentali, specie perché nulla è gratis.
Ma se come me i fondi scarseggiano, non bisogna assolutamente demordere; anzi ciò dovrebbe spingerte a combattere ancora di più.
In cosa sei impegnata, attualmente?
– In questo momento sto frequentando l’istituto Marangoni di Milano, il quale occupa davvero moltissimo tempo e purtroppo mi impedisce di creare 2 collezione annue. Per tale motivo, attualmente, ne presenterò una all’anno.
Quando ti vedremo sfilare nuovamente?
– In via ufficiosa molto probabile la mia prossima collezione sfilerà a settembre, mentre già ad aprile 2017 potrete vedere una mia creazione indossata dalla presentatrice Kristina Latuta ad un evento che si terrà a Modena.
.
Stefania Carpentieri
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845