Milano 7 Marzo – Ve lo ricordate quando negli anni 70 andava di moda l’allarme sovrappopolazione? Vi ricordate di come ci spaventavano con la fine del petrolio e di come saremmo rimasti tutti al freddo? Ecco, erano tutte balle. Il petrolio continua ad essere disponibile. La povertà non è mai stata così bassa, in termini assoluti. E gli unici fessi ad averci creduti siamo stati noi Europei. Ed adesso ne paghiamo le conseguenze. Sono di ieri i dati Istat: sempre meno nascite e compensazione dei numeri dovuti agli immigrati. Da questi numeri si generano tre leggende che vorrei sfatare, per il bene di tutti:
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Gli immigrati ci pagheranno le pensioni. Vero, ma solo a patto di derubarli. Un passo indietro: il nostro sistema pensionistico fa schifo. Il passaggio al modello contributivo, per cui ricevi in base a quanto hai dato, è una truffa contabile. Si è fatto credere ai lavoratori che le pensioni venissero pagate CON i propri contributi. Non è vero. Vengono pagate IN BASE ai propri contributi, ma CON i contributi degli altri. Per questo gli immigrati OGGI pagano le nostre pensioni. Ma domani? Domani, giustamente e direi in maniera sacrosanta, vorranno anche loro una pensione. Non dargliela sarebbe furto. Dargliela vorrebbe dire che loro, come tutti noi, hanno accantonato la propria. Per cui sì, tecnicamente, i loro contributi pagano le pensioni di alcuni Italiani. Ma non tutte e soprattutto senza risolvere il problema di base (nemmeno loro, peraltro). Inoltre, essendo mediamente più poveri, con famiglie più numerose e con situazioni di vita più precarie percepiscono di media molto più welfare. Per cui quei soldi, oggi e domani, ci costano un sacco.
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Se avessimo più investimenti nel welfare le cose si invertirebbero. Ecco, no. La Germania va peggio di noi. Quello che uccide il futuro sono le tasse. Le tasse che finanziano la spesa pubblica. La spesa pubblica che, per fortuna, meno che altrove attira masse di turisti del welfare. I turisti del welfare sono quelli che scelgono di emigrare in un paese non per le opportunità di lavoro. No, lo fanno in base ai benefit. Questa immigrazione è da evitare come la peste, perché non porta nulla, ma depreda. Per questo, meno spesa pubblica si mette a disposizione, meno si attira l’immigrazione sbagliata. Inoltre, si dovrebbe evitare il modello Milano, dove risulta chiaro come il 70% dei finanziamenti pubblici vadano a stranieri. Questo è suicida, semplicemente.
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Possiamo chiudere le frontiere. No, semplicemente no. È troppo tardi per quello. Quarant’anni, per essere chiari. Per farlo abbiamo solo una, drastica, possibilità. Riformare RETROATTIVAMENTE il sistema pensionistico. Ma la Corte Costituzionale ci ha sbarrato la strada. Quindi per colmare il disavanzo attuale dobbiamo trovare soluzioni creative. E la prima è prendere dentro immigrati. Attenzione: immigrati, non aspiranti profughi che per due anni non possono produrre…
In sostanza, la situazione è disperata e la colpa non è di qualche entità astratta….
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,