Prima di quel “click” senza ritorno: in esclusiva Vincenzo De Feo parla del disagio giovanile e propone…

Cultura e spettacolo

Milano 11 Marzo – Un attestato di attenzione, di analisi, d’amore, il volume di Vincenzo De Feo “Prima del Click”. Per condividere un’esperienza genitoriale, per analizzare il disagio giovanile, per proporre soluzioni. E il figlio, Simone, diventa l’occasione di una ricerca, la volontà di risolvere, la certezza di una rinascita. Un lungo percorso di Vincenzo De Feoconoscenza per dire, prima di quel click senza ritorno, che c’è molto da fare, se vogliamo proteggere i nostri figli da un bombardamento di stimoli e di occasioni che sono difficili da controllare, in una società “di “alienazione sociale”, insieme ad una disperazione individuale che ci ha portato ad una lacerazione dei valori sociali che in passato ci hanno sempre contraddistinto nel Mondo. L’effetto a catena dà impulso ad una minore disponibilità verso il prossimo, che si traduce in un serio deterioramento dei rapporti che dovrebbe tenere unita la Società civile.”

Un lungo percorso che ha ridato a Simone la consapevolezza di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, “Ma in questa consapevolezza, osserva De Feo, di aver salvato se stesso, oggi che è quasi maggiorenne, c’è anche la percezione di un grande vuoto intorno, perché non esistono attività sociali, la scuola non suggerisce interessi personali e collettivi. I giovani sono allo sbando, alla ricerca di un’identità che possa diventare protagonismo, con un linguaggio che fa riferimento ad un mondo virtuale che propone mode e iniziative devastanti. E’ un modo di consumare in fretta e subito l’aspirazione ad essere accettati, ad essere benvoluti, dove i followers hanno preso il posto dei rapporti interpersonali, dove fare gruppo è ben lontano dal concetto tradizionale. dell’amicizia. Oggi non è facile fare il padre e individuare i pericoli, prevenire ad esempio le tentazioni della droga che viene spacciata nelle scuole, nei locali di aggregazione. E,’ questa, una generazione senza speranza, senza la prospettiva di un lavoro. Il mondo adulto spesso non riesce a comunicare e ad adeguarsi al loro linguaggio, ad interpretare quel vuoto che sfocia spesso in azioni dalle conseguenze devastanti. L’amore non basta, occorre mettere in campo autorevolezza e costanza per dire basta e recuperare alla vita il proprio figlio. Ho perso un anno di lavoro, ma mio figlio oggi sta diventando un uomo consapevole, ha recuperato il tempo scolastico perduto, ha una splendida fidanzata. No, non abbiamo mai parlato nello specifico della lunga lotta per il recupero, ma il grazie è nel quotidiano e in quella rinnovata volontà di studiare e di pensare in prospettiva.”

Che cosa propone a livello istituzionale?

Occorre ridisegnare il ruolo dei professori, oggi mal pagati e insoddisfatti. Occorre far valere le regole e il rispetto, anche con la collaborazione dei genitori. Occorre reinquadrare lo studente nel suo ruolo e non permettere l’aggressività ai singoli, magari con la collaborazione del genitore. Occorre offrire un percorso scolastico-educativo. E tolleranza zero nei confronti dello spaccio di sostanza stupefacenti nelle scuole o nei paraggi degli istituti scolastici. Controlli severi anche nei bar e nelle discoteche o altri luoghi di aggregazione, sia per lo spaccio sia per la vendita di bevande alcoliche ai minori. Punire severamente gli esercenti che, pur di fare cassetto, non badano all’età dell’acquirente. Le Forze dell’Ordine possono non essere adeguate per questo tipo di verifica, perché sono giustamente aggressivi nei confronti di chi commette un reato, ma un adolescente va trattato con delicatezza, senza spaventarlo. Sarebbe necessario pensare ad una figura simile ai City Angels, ma preparata ad hoc. Le leggi che tutelano i minori ci sono: facciamole rispettare con severità, per salvare le future generazioni”

Un libro avvincente, analitico, propositivo. Un libro-racconto di un padre che ama, che suggerisce, che dà forza. Un libro che ha l’umiltà e l’umanità di un’esperienza che può servire a tanti genitori per capire e sperare.


Nene

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