Clochard bruciato vivo a Palermo: fermato un uomo, ha confessato

Cronaca

Milano 12 Marzo – C’e’ un fermato per l’omicidio di Marcello Cimino, il clochard di 45 anni bruciato vivo a Palermo. L’uomo è stato portato li uffici della Squadra Mobile della Questura del capoluogo siciliano come “fortemente sospettatato” di essere l’autore della brutale aggressione. E infatti poco dopo l’autore ha confessato ed è stato arrestato.

L’uomo che venerdì ha avuto un diverbio con la vittima, nutriva  rancori verso la vittima legati alla separazione dalla moglie che in qualche modo addebitava al clochard.

Cimino dormiva all’interno della missione ‘San Francesco’, proprio a ridosso dell’ingresso della mensa, gestita dai frati cappuccini, ed è morto in seguito alle ustioni riportate. Le fiamme sono state appiccate da un uomo incappucciato che ha cosparso di liquido infiammabile il giaciglio di coperte sotto cui dormiva Cimino.

La scena è  stata ripresa dall’impianto di videosorveglianza e i nastri sono stati posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. La persona fermata avrebbe diversi segni di ‘bruciature’ ma proseguono gli accertamenti investigativi di riscontro rispetto al soggetto ripreso dalla videocamera.

Sul luogo della sua morte, insieme alle due figlie, davanti ai fiori lasciati da parenti e semplici conoscenti, c’è anche la signora Jolanda, l’ex moglie. “Era sempre pulito e ben vestito – racconta la donna – Hanno tolto un padre alle sue figlie. Era una persona perbene, non faceva male a nessuno se non a se stesso; ogni tanto beveva. Nulla di più”.

Una delle tante clochard del porticato racconta: “Mi salutava sempre Marcello, mi dava un bacino – dice – Non da tutti quelli che vengono qui mi faccio dare un bacino. Ma Marcello si vedeva che era una brava persona. Non si fanno queste cose. Non è umano fare una cosa del genere”.

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