Darsena: pensano alla navigazione e non alla movida selvaggia

Fabrizio c'è Milano
Milano 18 Marzo – La Darsena non ha bisogno di un regolamento della navigazione ma di presidio e controllo per evitare il caos e l’anarchia nelle serate estive.
Eppure fra le tante stranezze della Giunta Sala è saltato fuori un regolamento portuale: 20 pagine per disciplinare al millimetro cosa i natanti devono fare nelle acque della Darsena e su un pezzo dei 2 Navigli. Approdi, ormeggi, precedenze, concessioni, manca solo la Capitaneria di porto!
Già, ma per quel popolo  che da aprile a ottobre si ubriaca, spaccia, suona coi bonghi, fa risse e nuotate notturne non c’è nessun permesso da chiedere! E centinaia di venditori abusivi di chupitos e erba consentono a migliaia di adolescenti di perdersi.
Lo scorso anno la manifestazione delle lanterne cinesi richiamò 60.000 persone ma zero vigili e ambulanze.
E’ il solito riflesso della sinistra: c’è un problema, facciamo un regolamento però niente controlli sulle illegalità diffuse.
In Darsena bisogna impedire l’abusivismo commerciale che favorisce le ubriacature di minorenni, bisogna far rispettare le regole sul decoro, la sosta, il commercio, il rumore.
Per questo proponiamo di utilizzare lo strumento delle ordinanze antidegrado che consentono ai Sindaci di intervenire contro fenomeni di movida selvaggia.
E, prima di approvare questo ennesimo regolamento, chiediamo di avere la garanzia della presenza  di vigili urbani in un numero adeguato ogni sera.

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