Milano 21 Marzo – Alberi da conservare, da tutelare. Alberi che rappresentano Memoria e Bellezza. Alberi milanesi in cui riconoscere l’identità della città. Scrive Paola D’amico sul Corriere “Il più alto è un platano dei Giardini Montanelli. L’albero dei filosofi svetta maestoso con i suoi 35 metri, come un condominio di dieci piani. Se invece il parametro che si vuole utilizzare è la circonferenza del tronco, ecco un altro platano ospite dello stesso giardino che conquista la prima posizione con una base di 8 metri e 29 centimetri. Sono due dei 17 alberi che il settore Verde del Comune ha inserito nell’elenco delle piante monumentali che per età, dimensione, specie botanica o per un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti da un punto di vista storico e culturale, sono considerati «meritevoli di una tutela speciale».
È il primo step. Ora toccherà alla Soprintendenza aggiungere all’elenco altre piante che hanno i requisiti storico-paesaggistici, come per esempio potrebbe accadere per i filari di corso Sempione. L’ultima parola spetterà infine alla Regione che validerà gli elenchi e li invierà al ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Diciassette può apparire un piccolo numero, se si pensa che la ex Provincia qualche anno fa aveva redatto un registro degli alberi monumentali che tra città e hinterland ne censiva addirittura 488. I tecnici dell’Area Verde spiegano però che l’attribuzione di monumentalità va fatta con cautela, perché una volta definitiva fa scattare le tutele che spettano alle opere d’arte. La Quercia rossa di piazza XXIV Maggio (18 metri d’altezza e 4 metri e 64 di circonferenza)o il Cipresso calvo di Corso Venezia (22 metri d’altezza e 7 metri e 22 di circonferenza), per esempio, oltre a riportare una targhetta che motiva le ragioni della loro promozione in serie A, dovranno essere curati con particolari procedure. Esattamente come un quadro di Caravaggio. Vietato, per esempio, sedersi sul pur invitante ramo della Pterocarya, che corre a pelo d’acqua ai Montanelli.
La Soprintendente Alle Belle Arti Antonella Ranaldi ricorda che nel 1936 «un altro censimento della Soprintendenza portò a sottoporre a tutela ben 101 giardini privati i che si aggiungono a quelli pubblici e a quelli che fanno parte di complessi di palazzi e ville». E l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran spiega: «Con il nuovo regolamento del Verde, che sarà discusso nei prossimi giorni in Consiglio, gli alberi pubblici e privati saranno messi sullo stesso piano e potremo tutelare entrambi con maggior efficacia. I milanesi attraverso il sito del Comune possono segnalare quelli che ritengono meritino una tutela particolare e aiutarci a indirizzare gli sforzi». L’elenco ora comprende nove platani, due Pterocarya, 3 Bagolari, un cipresso calvo, una quercia riossa e un cedro.”
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