Milano 23 Marzo – Ma sì, una goliardata, un’occasione per ricordare Verdi e ascoltare la sua anima. Gli acchiappafantasmi ci sono, ricordano le quattordici testimonianze, ma gli strumenti dicono che no, il fantasma di Giuseppe Verdi non c’è. “Eppure, racconta il Sindaco dott. Giancarlo Contini, il respiro di questa terra ha un solo nome, nelle case, nelle chiese, nelle strade. E’ la memoria che vive e si alimenta attraverso le atmosfere di questi luoghi. Notizie di fantasmi ci sono, un macchinista ha creduto di vederlo in teatro, tra uno scricchiolio e la polvere delle scene, ma non c’è bisogno del fantasma, per incontrare tutti i giorni la sua anima nella sacralità di questa terra che l’ha ispirato “Qui – diceva – ho tutto. Ho il silenzio e nel silenzio scrivo, compongo e piango e le mie lacrime rigano gli spartiti” Per raccontare la bellezza, la contemplazione, la pace. Con il Po padre bonario che sa ascoltare e proteggere. Diceva Zavattini “A sera i vecchi con la bicicletta e il tabarro vanno sulla riva del Po e le mogli sono a pregare in Chiesa: ovunque c’è il silenzio sacrale di una Cattedrale”
Ascolto e quella musica che mette le ali al pensiero è tra i pioppi, nelle strade, nei campi..Una suggestione curiosa…ma sogno oppure sono sveglia? Perché Giuseppe Verdi si è fatto in tre nell’imitazione perfetta del Sindaco e dei suoi amici.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano