Milano 23 Marzo – Siccome a Marzo, il 14 per essere precisi, è morto Karl Marx, qualcuno, dalle parti di Palazzo Marino, deve aver pensato di far versare qualche lacrima in più ai condomini MM. Per questo, oltre alla quaresima fatta di 4 rate di affitto, resta in sospeso la questione conguagli. In sostanza, MM si sarebbe resa conto che, in ritardo di qualche anno, avrebbe fatto pagare troppo poco. Troppo poco per cosa, esattamente? Spese, per lo più. Il problema è che manca qualsiasi dettaglio e, più di tutto e soprattutto, manca un completo elenco di attività e passività. Perché in molti condomini stanno facendo cursoriamente notare che esistono spese, rendicontate e pagate, che non corrispondono affatto a servizi resi. Portierati solo nominali. Sfalci dell’erba più teorici che altro. Luci scale che non si accendono. Ascensori inservibili per mesi. Quando non anni. A me ha sempre colpito che su molti di essi ci sia un bel cartello con scritto “Chiamare questo numero in caso di guasti. Solo in caso di persone bloccate. Altrimenti evitate”. Ah, ok. Quindi se l’ascensore non funziona è inutile chiamare. Non serve. Si dà per scontato che sia giusto così. Magari con degli anziani bloccati all’ultimo piano, ma tranquilli, tanto tutto finisce nel calderone delle spese generali. Spese, peraltro, che già dall’inizio non sono differenziate, in maniera che non si possano separare quelle che corrispondono a servizi effettivamente erogati a quelli solo sulla carta. Poi, qualche anno dopo, i servizi fantasma scoprono di essere pure in credito nei confronti degli ignari conduttori ed arrivano conguagli anche da migliaia di euro.
In tutto questo ci sono due elementi inquietanti: l’errore di stima è sempre, solo e comunque attribuibile ad MM. Non esiste la possibilità che il conduttore abbia deciso di pagare meno spese. Si paga con un MAV, quindi o tutto o niente. Inoltre, credo ovunque, ma per prudenza dirò in alcuni condomini, i contatori non vengono manco letti. Le spese si dividono con criteri al limite dell’arcano. Inoltre, non essendo rendicontate, queste spese non sono controllabili. Quello che lo è, cioè le richieste di affitti arretrati, di solito si rivelano sbagliate, in tutto o in parte, facendo nascere legittimi dubbi su queste voci incontrollabili. Alla fine di tutto questo emergono richieste di denaro che hanno un universale e grave problema: costano centinaia di euro, talvolta migliaia e cadono su famiglia in difficoltà. Che devono decidere se mangiare o pagare. Così si scivola nella morosità, MM non vede nulla, gli inquilini rischiano di perdere casa, affitto popolare e serenità e questo non sposta di una virgola il problema. Già, perché nella mente di molti non riesce a non formarsi il grande dubbio che attanaglia tutti.
Non è che, magari, tutto questo grande lavorio serva a nascondere il piccolo, ma increscioso problema, di una strutturale mancanza di fondi dovuta a problemi di riscossione? Detto in altri termini, non staremo facendo pagare a chi ha sempre pagato i debiti di chi non l’ha mai fatto? Io spero di no, MM però ha il dovere di chiarirlo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Gentilissimo,
ancora oggi a distanza di 5 anni dal suo scritto viviamo (o vegetiamo) in questa situazione. Cosa ci consiglia per uscire da una situazione del genere. Io sono in seria difficoltà, arrivano tutti gli anni dei conguagli che non riusciamo a pagare e sono già con un debito di rientro. Non saprei cosa fare. Grazie
*apporto una correzione al commento precedente, sono passati quasi 8 anni dal suo scritto e non 5