Caro Papa Francesco, gli emarginati dimenticati dalla politica ringraziano

Milano

Milano 25 Marzo – Caro Papa Francesco, grazie. Un grazie anticipato per la volontà di capire la complessità di una Milano dai mille volti, per la tenerezza di conoscere le realtà di un’emarginazione che soffre, per il desiderio di incontrare la verità senza le barriere dell’ipocrisia. Milano oggi non sfoglia le pagine del lusso e della sua grandeur commerciale, ma squaderna il suo ventre di inquietudine e di dolore, con le contraddizioni di una convivenza sociale forzata, con la povertà che non sa gridare, con la rassegnazione degli ultimi, con il popolo che Cristo ama e che tu ami. E forse oggi, finalmente, le periferie saranno protagoniste ed essere vittime dimenticate dalla politica diventerà una denuncia e l’uomo, l’uomo qualunque, avrà il cuore caldo per la tua attenzione. E il carcerato troverà la forza per sperare. E il giovane canterà il sogno per un nuovo rinascimento. E i credenti mostreranno al mondo il volto di un umanesimo illuminato.

Perché forse è questo il tuo messaggio. Un messaggio di sensibilità e d’amore. Ma l’uomo, l’uomo che governa e che può decidere, deve cogliere il profondo significato di una vicinanza cristiana e umana che non può dimenticare il diritto per una giustizia sociale da coltivare e realizzare. E allora la misericordia e la condivisione siano la spinta per operare, per tradurre in azioni costruttive quelle riforme governative e locali che diano sicurezza ed equità ad una società malata.

Caro Papa Francesco, gli emarginati, gli ultimi, i dimenticati, ringraziano.

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