Milano 29 Marzo – I grandi tenori sono l’elemento seducente del genere operistico. Da anni non si sentiva una voce dal timbro argentino, fraseggio delicato come quella di Francesco Meli, punto di riferimento per il repertorio tenorile, in particolare verdiano. Alla Scala, dove ha debuttato in Dialogues des Carmélites diretto da Riccardo Muti, è stato la prima scelta per spettacoli come Giovanna d’Arco, I due Foscari, Don Carlo e La traviata, ma anche in importanti concerti diretti da Riccardo Chailly quali il Requiem di Verdi e il recente omaggio a Toscanini.
Lunedì 3 aprile sarà un’occasione rara per ascoltare uno degli ultimi rappresentanti della gloriosa scuola tenorile italiana, un artista di rango che ha scelto un programma vario e generoso. La prima parte è dedicata alla grande poesia, con i Sonetti su testi di Petrarca e Michelangelo, musicati da Liszt e Britten, con al termine una perla in prima assoluta di Luigi Maio. La seconda parte del concerto esplora la bellezza del timbro tenorile nel canto spianato con Respighi, Puccini, Tosti, Cilea e in conclusione Wagner, con la celebre aria di commiato di Lohengrin in versione ritmica italiana.
Al pianoforte lo accompagna Michele Gamba, direttore d’orchestra salito all’onore delle cronache per l’esordio last minute (appaluditissimo) alla Scala ne I due Foscari l’anno scorso.
Biglietti da 5,50€ a 35€ più prevendita – info www.teatroallascala.org
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.