Spacciava droga all’imbocco dell’autostrada: arrestato

Cronaca

Milano 2 Aprile – Arrestato per spaccio un marocchino trovato in possesso di 77 bustine di cocaina per un peso complessivo di 68 grammi: spacciava droga agli automobilisti sulla rampa di accesso della tangenziale a Segrate. In manette è finito uno spacciatore 35enne marocchino irregolare e con precedenti specifici, M.A., giovedì scorso alle 19.30 nei pressi di via Rombon e della tangenziale est. Ad intervenire sono stati gli agenti del Commissariato Lambrate, addosso allo spacciatore sono stati trovati 67,58 grammi di cocaina divisa in 77 dosi e 270 euro in contanti, il giro di affari fruttava 2.500 euro al giorno con picchi il venerdì e sabato sera, fino a raggiungere una media settimanale di 20.000 euro circa. Le dosi in palline erano da mezzo o da un grammo, vendute rispettivamente a 40 e 80 euro. Le indagini sono iniziate a maggio 2016 a seguito di un esposto con cui un residente del quartiere Segrate ha segnalato code sospette nei pressi dell’uscita di Segrate, un via vai di macchine con le 4 frecce che sostavano pochi minuti e poi ripartivano. A gennaio 2017 in un commento sulla pagina Facebook della Questura, sotto un post relativo ad un arresto per droga fatto in un altro quartiere di Milano, una residente ha accennato allo spaccio nei pressi del “palazzo di cristallo”, un edificio industriale ormai in disuso. Le indagini sono proseguite anche con la collaborazione del preside dell’Istituto Sacro Cuore di via Rombon che ha permesso agli agenti di Lambrate di sostare sulle scale anti-incendio e monitorare la zona dove avveniva di fatto lo spaccio. Il preside ha anche segnalato un via vai di giovani, non però frequentanti l’istituto, che si rifornivano di cocaina giungendo a piedi sul posto. L’area dell’uscita di Segrate è stata divisa in 7 zone, ciascuna aveva un soprannome con cui gli spacciatori le indicavano ai propri clienti: “divano” per via di un divano abbandonato, “ruota”, e cosí via. A gestire lo spaccio c’erano numerosi maghrebini, ciascuno con un compito preciso. Oltre all’arrestato, aveva un ruolo chiave un complice che faceva da “call center”: riceveva le chiamate dal marocchino che lo avvisava quando arrivava sul posto e in quale delle 7 zone si trovava, su un cellulare intestato ad uno straniero esodato. Su un secondo cellulare si faceva chiamare dai clienti che, saputa la zona, si recavano a comprare la cocaina. L’orario per lo spaccio era fra le 17 e le 21, slittato di un’ora dalle 18 alle 22 per il cambio dell’ora. Quando gli acquirenti arrivavano nella zona dove il marocchino vendeva quel giorno, accendevano le 4 frecce e davano un colpo di clacson, dalle sterpaglie sbucava uno spacciatore che prendeva i soldi, spariva e ricompariva con la droga. La clientela aveva una età compresa tra i 20 e i 60 anni con qualche minore, anche, e comprendeva sia operai che arrivavano su furgoni o utilitarie, sia persone più presumibilmente facoltose, alla guida di Mercedes e altre simili vetture. Durante la cattura gli agenti di Lambrate hanno bloccato tre vie di fuga della zona soprannominata “divano” riuscendo a catturare il marocchino. Un suo complice è fuggito a piedi risalendo a piedi in controsenso lo svincolo della tangenziale e scomparendo dall’uscita Lambrate nella boscaglia. Per individuare altri elementi del gruppo sono in corso indagini e accertamenti da parte della Polizia di Stato e della Squadra Mobile. Il marocchino arrestato giovedí scorso era già stato messo in manette dai carabinieri a San Donato a dicembre 2016 ed era stato arrestato anche a gennaio 2016. Con sè aveva una patente di guida spagnola scaduta a giugno 2016, risulta irregolare e senza fissa dimora. (OmniMilano)

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