Milano 2 Aprile – I toni trionfalistici non mancano, la supponenza di essere degli innovatori d’avanguardia sta nelle intenzioni e nelle azioni, ma l’attuale Giunta dimostra sempre di più una visione della città che si sposa benissimo con l’ideologia ed è molto lontana dai bisogni dei cittadini. Due notizie assimilabili perché dimenticano altre emarginazioni di povertà e di difficoltà che appartengono ai milanesi: la casa rifugio per gay incompresi e la marcia trionfale del 20 maggio per inneggiare all’accoglienza sempre e comunque. Scrive Tg.com “Sarà la prima casa-rifugio di Milano per ragazze e ragazzi omosessuali che vivono la loro condizione con disagio perché rifiutati e non accettati dalla famiglia o dalla gente o perché discriminati e isolati per il loro orientamento sessuale.
La casa-rifugio sorgerà in un appartamento in via Sommacampagna, zona Maciachini, con la collaborazione dei centri antiviolenza e l’associazionismo Lgbt. Il progetto, avviato l’anno scorso dalla giunta Pisapia, si inserisce nel piano di conversione delle 163 unità immobiliari – tra appartamenti, negozi, cantine e box – confiscate e gestite da Palazzo Marino.”
Una sola domanda: quando una casa rifugio per genitori separati senza lavoro con figli a carico costretti a vivere per strada ed emarginati dalla povertà? Scrive Repubblica “L’appello lanciato dal Comune di Milano – il manifesto della marcia che si terrà il 20 maggio è stato presentato alla fondazione Feltrinelli giovedì sera – ha già raccolto oltre cento adesioni da tutta Italia. Ci sono nomi noti del mondo della cultura e dello spettacolo, a partire dal regista Paolo Virzì e dall’attore Claudio Bisio, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini ed Emma Bonino, il sindacato a completo, l’associazionismo – da Legambiente alle Acli, dall’Arci ad Emergency – e poi una miriade di amministratori locali che con il tema dell’immigrazione si confrontano ogni giorno… Milano il 20 maggio sarà attraversata da una mobilitazione festosa e popolare. Una mobilitazione carica di speranza. La speranza di chi crede nel valore del rispetto delle differenze culturali ed etniche”, si legge nell’appello letto giovedì sera dall’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che ha lanciato l’idea della marcia per l’integrazione, raccolta e fatta propria dal sindaco Beppe Sala.” Insomma lo slogan “Vogliamo accogliere” deve attraversare le strade e le piazze, perché la sinistra, la Kultura di sinistra e l’associazionismo di sinistra così vuole. A prescindere…Una domanda: quando una marcia non festosa ma razionale e sensata per i diritti degli indigenti, dei senza casa, dei dimenticati? Dove la vocazione di una sinistra del popolo? E’ questo il welfare di Majorino?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano