Milano 5 Aprile – Un primo appunto. Viviamo tempi feroci e barbari. Per cui vale davvero la pena ricordarlo: la carcerazione preventiva non è mai un buon segno. È una necessità che si sostanzia in tre casi: 1. rischio di reiterazione del reato o di un reato simile 2. inquinamento delle prove 3. pericolo di fuga. Quando possibile va evitata, perché in carcere ci finiscono degli innocenti. Che resteranno tali fino alla fine dell’ultimo grado di giudizio. Per questo gli arresti di ieri, a carico di dirigenti e dipendenti Comunali, è un fallimento del sistema. I fatti risalgono ad anni fa. 2013 ed anche prima. La retata che ha smantellato il grosso della presunta organizzazione è avvenuta l’anno scorso. Ieri sono stati portati a San Vittore gli ultimi tre membri. Il motivo è abbacinante. Erano ancora, per il Giudice, in posizione di commettere reati simili. Qui dobbiamo, però, capirci. Delle due l’una: o Sala era convinto delle loro ragioni e, quindi, della loro innocenza oppure non lo era. Nel primo caso mi aspetterei una difesa degli arrestati. E se così avvenisse non attaccherei minimamente il Sindaco. Io non credo nell’infallibilità della magistratura. Non venero la toga come simbolo di ineffabile Giustizia. Gli errori esistono. Ma se non era del tutto sicuro che questi signori fossero estranei alle accuse loro rivolte, perché erano ancora in posti così preminenti? La domanda non riguarda, solo, la buona amministrazione del Comune. Se così fosse sarebbe una domanda ipocrita, per me, da liberale e da garantista, quei signori sono innocenti. No, il vero problema è perché il Comune non li abbia protetti. Se le loro condotte erano discutibili, se il loro operato non era chiaro, se oggi il Sindaco non se la sente di mettere la mano sul fuoco per loro andavano rimossi dai ruoli apicali. Non spostati. Non messi in frigorifero. Sala dice di averli tolti dal contatto col pubblico. Qualcuno dovrebbe spiegarli che non sono i signori allo sportello il problema. Il grande, grave ed irrisolto dramma sono le ingerenze economiche dello Stato nell’economia. Ed i tre erano, evidentemente, ancora in una posizione tale da arrecare danno alla collettività. Se il Sindaco dovesse dire che, senza alcuna possibilità di fare diversamente, questo è avvenuto perché ormai QUALSIASI posizione in Comune ha a che fare con l’economia, vi penetra e potenzialmente vi crea danni, beh, in tal caso, sarei il primo a dargli ragione.
Ed a difenderlo. Questo paese ha istituzionalizzato la corruzione perché, tragicamente, è l’unico modo che il privato ha per sopperire a quello che il pubblico dovrebbe fare: eliminare le barriere, le regolazioni, le ingerenze nell’economia e liberare le forze economiche del paese. Senza edifici pubblici da restaurare, senza masse di permessi che chi produce deve fare a chi non lo fa, senza una presenza pervasiva e devastante nell’economia, la corruzione o non esisterebbe o avrebbe una dimensione triviale. Perché vi sia un atto corruttivo ci devono essere un pubblico ufficiale ed un privato. Ed entrambi devono avere un interesse condiviso. Ecco, rimosso tale interesse, la corruzione sparisce. Io non credo che Sala denuncerà l’eccessiva presenza dello Stato nell’economia. Sarebbe fantascienza. Ma se non lo fa, allora è tenuto a spiegare come mai tre presunti corrotti fossero ancora nei gangli vitali dell’amministrazione, liberi di nuocere. E buon fortuna a trovare una motivazione migliore di quella che gli ho suggerito io.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,