Milano 6 Aprile – Mostre e itinerari in alcuni dei più prestigiosi palazzi nel centro di Milano racconteranno le sfaccettature cromatiche e simboliche del bianco nella settimana del Salone Internazionale del Mobile 2017. Un’iniziativa di Oikos, tra Palazzo Cusani, Accademia di Belle Arti di Brera, Pinacoteca di Brera, ex chiesa di San Carpoforo e Class Editori Space che coinvolge nomi di spicco dell’architettura.
3 Aprile 2017 – Milano simbolicamente avvolta nell’abbagliante luminosità del bianco in occasione della Design Week che si terrà in città dal 4 al 9 aprile, grazie a White. Il Bianco Benessere by Oikos che è il protagonista assoluto di White in the city. Progetto di arte e design che coinvolge edifici e luoghi di riferimento per Milano, con i più importanti nomi dell’architettura: Giulio Cappellini, David Chipperfield, Daniel Libeskind, Patricia Urquiola, Stefano Boeri, Aires Mateus, Marco Piva, studio Zaha Hadid chiamati a darne una propria originale interpretazione nel cortile d’Onore e nei loggiati della Pinacoteca di Brera.
“Abbiamo deciso di eleggere il bianco come colore principe per il 2017, in tutte le sue declinazioni e texture. Lo abbiamo interpretato analizzando le molteplici aree socio-culturali legate all’essere, al vivere, all’abitare, al contemplare, per delineare una dimensione del bianco che informasse, trasformando l’ambiente quotidiano in luogo del benessere”, ha affermato Giulio Cappellini, alla direzione artistica del progetto. “La costruzione di White. Il Bianco Benessere by Oikos rappresenta il culmine di un progetto di lavoro e ricerca con la materia durato decenni, siamo partiti dalla consapevolezza che non esiste un bianco assoluto ed un solo modo di rappresentarlo, per arrivare a una collezione di 187 tipi di bianco con diverse finiture materiche che ne modificano l’esperienza percettiva pur avendo la stessa quantità di bianco”, conclude Cappellini.
White in the city è un progetto ideato e voluto da Claudio Balestri – Presidente e fondatore di Oikos – per mantenere sempre alto il profilo culturale e di ricerca in una manifestazione come la Design Week di Milano, diventata punto di incontro internazionale ed importante occasione per lanciare in anteprima mondiale “White. Il Bianco benessere by Oikos”.
Queste le esposizioni a Milano:
- Accademia di Brera. Nei corridoi tra i Gessi del Canova e le volte dell’ex collegio dei Gesuiti, un percorso di sperimentazione realizzato dagli studenti su prototipi di opere in cui viene data la visione del “futuro bianco”, simbolo materiale e immateriale del ben-essere. In mostra fino al 5 maggio.
- Class Editori Space. Un insolito giardino e un loft fanno da cornice alle realizzazioni di designer di livello internazionale: oggetti bianchi e innovativi, pensati per il benessere degli ambienti. Un luogo d’incontro e di scambio di idee.
- Pinacoteca di Brera. Il bianco come enfasi estrema delle forme architettoniche: con questa premessa sono presentate nel cortile d’onore della Pinacoteca due installazioni architettoniche speculari ad opera di Giulio Cappellini, che riprendono in chiave inedita e contemporanea la forte presenza dell’edificio stesso, con un gioco di chiari/scuri creato attraverso texture e materiali diversi. Intorno, micro architetture legate al bianco di altri architetti contemporanei.
- Palazzo Cusani. Un percorso espositivo caratterizzato da un progetto di allestimento e da prodotti esposti “bianco su bianco” come il celebre quadro di K. Malevic del 1918. Un racconto che si sviluppa dal piano terra fino al piano nobile tramite l’interpretazione di diversi architetti in ambienti del vivere quotidiano, con oggetti proposti da aziende coinvolte e selezionati dagli stessi architetti.
- Sala della Passione Brera. Il bianco e il lusso, white luxury: soluzioni scenografiche consentite dalle mille declinazioni del bianco sono lo scenario di questa esposizione con pareti decorate, fregi, stucchi e una importante scalinata.
- San Carpoforo. Una installazione spettacolare, una grande parete che racconta il bianco con tasselli di diverse dimensioni in un gioco di trame. Si tratta di una vera e propria opera d’arte.
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