Milano 10 Aprile – I privilegi dell’Eurocasta non finiscono mai. Per trovali però non bisogna sfogliare i giornali italiani o guardare la tv che al riguardo sono sempre molto reticenti. Molto più completa l’informazione straniera. In questo caso il settimanale tedesco Die Zeit.
La notizia è questa. I sedici membri della commissione Barroso, pur avendo concluso il mandato nel 2014 continuano ad incassare lo stipendio dalla Ue. Nella lista figura anche l’ex commissario italiano Ferdinando Nelli Feroci rimasto in carica per appena tre mesi e mezzo.
Ma è uno fra i tanti. Tra gli ex commissari ancora a libro paga della Ue figurano infatti big del calibro dello spagnolo Joaquin Almunia, della danese Connie Hedegaard e dell’Ungherese Laszlo Andor. L’indennità si chiama «diaria transizionale» e vale come minimo 99.996 euro all’anno ( 8.300 euro al mese). Il caso più clamoroso risulta essere quello dell’ex commissario belga Karel De Gucht, il quale nel frattempo è entrato nel board del colosso siderurgico Arcelor Mittal e della compagnia telefonica Proximus. Posti sicuramente molto ben pagati i cui emolumenti si sommano all’assegno di 125mila euro l’anno pagato da Bruxelles. Notevole anche la vicenda del polacco Janusz Lewandovsky, che riesce nell’impresa di prendere ben due stipendi dalla Ue: la diaria postuma e 8mila euro mensili in quanto eurodeputato in carica.
La corresponsione di questa diaria dura per tre anni (recentemente abbassati a due, ma solo a partire dalla prossima legislatura).
Il bello è che il sistema di pagamenti ex post era stato ideato come misura per evitare conflitti di interessi: se continuiamo a pagarli – avevano pensato i soloni di Bruxelles – gli ex commissari avranno meno fretta di gettarsi tra le braccia di qualche colosso industriale e quindi saranno più indipendenti nello svolgere le loro funzioni a Bruxelles. Peccato solo che manchino le sanzioni. Risultato, possibilità di trovarsi da subito un altro lavoro e diritto inalienabile alla diaria differita. L’Eurocasta difende bene i propri interessi.
E dire che una eravamo convinti che l’esistenza della Casta fosse un peccato solo italiano.
Ernesto Preatoni blog
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