Sulle tasse universitarie è sinistra contro sinistra

Milano

Milano 14 Aprile – Link contro sinistra tradizionale. Lo scontro va in scena alla Bicocca, come riporta Repubblica:

“Abbassare le tasse per tutti”. All’università Bicocca, dove si sta discutendo la revisione delle tasse studentesche secondo quanto previsto dalla legge di stabilità, è polemica tra alcune liste di rappresentanza e i vertici dell’ateneo sulle modalità con cui applicare la nuova contribuzione.

In discussione tra Senato e cda c’è una proposta che prevede l’eliminazione delle fasce di reddito e introduce un sistema puntuale che incrementa la progressività: ovvero una forte riduzione per i redditi più bassi, ma un incremento per i più alti. Una manovra che sostanzialmente sarebbe a costo zero per l’ateneo, ma che prevede importanti modifiche per gli studenti: se da una parte arriva l’esenzione totale per gli allievi con Isee sotto i 13mila euro e una forte riduzione (fino a quasi 500 euro) per i redditi tra i 30 e i 50mila euro, ci sarebbero invece aumenti per le fasce sopra i 60mila-70mila euro euro che potranno vedere il contributo annuale salire anche di oltre 600 euro rispetto al 2016-17.

La revisione non ha però il consenso di tutte le liste studentesche. Ad avanzare critiche c’è il gruppo degli Studenti Indipendenti – Link che chiede di rivedere la proposta discussa in senato accademico e di cui si parlerà nella prossima seduta del cda del 26 aprile. “Riteniamo positiva la diminuzione delle tasse per le fasce medio basse, così come l’introduzione della no tax area, che da anni era stata una nostra proposta – dice Lorenzo Morandi, rappresentante in Bicocca del gruppo studentesco – . Tuttavia siamo critici sull’aumento per i fuoricorso e per le fasce medio alte, in quanto già ora la Bicocca è tra gli atenei in Italia con la tassazione più alta per chi è in queste fasce. Molti hanno già prospettato che a fronte di un aumento significativo sarebbero indotti a cambiare ateneo”

Solo alcune riflessioni, in ordine sparso: la prima è che le tasse, in ogni caso, in ogni luogo, per qualsiasi cosa al di fuori di sicurezza, giustizia e difesa, sono sempre sbagliate. E difenderle è sempre e comunque errato. Detto questo, andrebbe spiegato alla Link che questo non vuol dire che, se le tasse sono sbagliate, le cose possano essere gratuite. Non esistono pasti gratis. Se non pagano i fuori corso, pagherà qualcun altro. Di norma chi all’Università non ci va. Non si scappa. Insomma, è una gara a chi ha più torto. Per qualcuno i più ricchi devono pagare, ancora e sempre, per tutti. Che non si possa mai sospettare che questo paese abbia rinunciato all’idea di spolpare il ceto medio alto. No no. Le locuste devono apparire un simpatico passatempo al confronto. Ma l’alternativa non deve, o non dovrebbe, essere regalare cose a chiunque. Noto, con estremo dispiacere, la totale assenza di una semplice e banale proposta: ognuno si paghi il suo e si lasci al privato l’organizzazione di borse di studio. Sarà troppo liberale, sarà improbabile. Sarà quello che volete. Ma non cambia il fatto che tra tasse più alte e tasse su chiunque non goda del servizio per regalarlo ai fuoricorso, la terza opzione sarebbe quella giusta.

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