Milano 16 Aprile – Io vorrei donare una cosa al mondo, ma non so che cosa…Ma oggi a tutti dirò “Avete incontrato l’amore?”, ma lo dirò in silenzio, con un sorriso.
A chi crede e a chi non crede, a chi vuole la pace e a chi combatte un’insensata guerra, a chi è povero e a chi è potente, a chi mi ama e a chi mi detesta, all’amico e allo sconosciuto. Perché oggi è Pasqua, la festa del perdono e della solidarietà, dell’incontro e della pace. E ricorderò le parole di un santo per la tenerezza di un’anima vicina ai dimenticati, agli emarginati, ai figli di una terra dilaniata dall’incomprensione.
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade,
zufolando così
finché gli uomini dicano: “È pazzo!”.
E mi fermerò soprattutto con i bambini
a giocare in periferia.
E poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri.
E saluterò chiunque incontrerò per via,
inchinandomi fino a terra…
E poi suonerò con le mani
le campane della torre,
a più riprese finché non sarò esausto.
E, a chiunque venga, anche al ricco,
dirò: “Siedi pure alla mia mensa!”.
Anche il ricco è un pover’uomo…
E a tutti dirò: “Avete visto il Signore?”.
Ma lo dirò in silenzio, con un sorriso.
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
……
Gli raccoglierò dal prato
una goccia di rugiada:
è già primavera, ancora primavera,
una cosa insperata, non meritata:
una cosa che non ha parole.
E poi gli chiederò d’indovinare
se sia una lacrima,
o una perla di sole,
o una goccia di rugiada.
E dirò alla gente:
“Avete visto il Signore?”.
Ma lo dirò in silenzio,
e solo con un sorriso.
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Metterò un fiore rosso sul balcone.
E canterò una canzone tutta per Lui solo.
Andrò nel bosco questa notte,
e abbraccerò gli alberi.
E starò in ascolto dell’usignolo,
dell’usignolo che canta solo
da mezzanotte all’alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume,
come fanno i poveri.
E all’alba passerò sulle porte
di tutti i miei fratelli
e dirò a ogni casa: “Pace!”
E poi cospargerei la terra
di acqua benedetta
in direzione dei quattro punti
dell’universo.
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
E non piangerò più,
non piangerò più inutilmente.
Dirò solo: “Avete visto il Signore?”.
Ma lo dirò in silenzio,
e solo con un sorriso.
Poi non dirò più niente.
(Mattino di Pasqua di Davide Maria Turoldo)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845