Carolina ha perso il suo orsetto…i milanesi hanno perso la Milano in cui credere

Milano

Milano 19 Aprile – Carolina ha smarrito il suo orsetto preferito il 25 marzo in piazza Gramsci a Milano. E scrive una letterina spiegando che “lo avevo fin dalla nascita e c’ero molto affezionata” e promette un bel gelato a chi lo avesse magari preso “per sbaio” e lo restituisse. Una notizia apparentemente minima riportata dal TG.com e dal Corriere perché attiene ai sentimenti di una bambina delusa, perché l’orsetto rappresentava il compagno dei giochi e della fantasia, l’amico delle ore incantate di un’infanzia felice. E amplificare la notizia è doveroso, anche se ad oggi nessuno ha restituito il pupazzo rosa così bello da essere insostituibile.
Perché raccontare a distanza di giorni la tenerezza di questo episodio ?  Perché in questa Milano in evoluzione  ci sentiamo un po’ tutti bambini quando i luoghi, i punti di riferimento, le ingiustizie cambiano il volto della città che amiamo “fin dalla nascita”. E gli alberi sradicati (ma quanti ne ha divelti Pisapia?), lì a delimitare l’orizzonte e i sogni dell’infanzia, sono una ferita alla memoria. E  gli scarabocchi dei graffitari da strapazzo  che violano la bellezza dei monumenti, sono l’affermazione di un’inciviltà che non ci appartiene. E la sporcizia, l’incuria e la sciatteria di tanti angoli sono un panorama che nega i valori con cui siamo cresciuti. E i visi stanchi e rassegnati degli anziani gridano un’ingiustizia che mai avremmo immaginato.

Abbiamo perso tante illusioni per un senso di uguaglianza distorto che un’amministrazione ideologizzata professa in modo acritico. Ci hanno rubato il sogno del lavoro per tutti, della casa per chi ne ha bisogno, della consapevolezza di avere dei diritti. E non è stato uno sbaglio casuale, ma la protervia di tanti errori di chi ci governa, operati con continuità e perseveranza. Non era questa l’Italia e la Milano che avremmo voluto. Chi ci restituisce l’orsetto rosa della giustizia, del rispetto, del sogno?

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