Dior Cruise 2018: a Los Angeles Chiuri omaggia il West

Cultura e spettacolo

Milano 13 Maggio – A Los Angeles è stata “imbastita” bellezza pura scandita tra trama e ordito lussureggianti.

Maria Grazia Chiuri è la regina della Cruise 2018 firmata Dior.

maria-grazia-diorUn rodeo elegantemente disegnato su stoffa che elargisce l’idea di una location creata ad hoc.

Così la prateria diventa una passerella degna di accogliere una collezione “selvaggia” o come scriverebbero i francesi, appunto, “Sauvage Dior”.

La celeberrima giacca Bar è stata stravolta nel suo emblema di eleganza. In questa occasione si assoggetta all’idea creativa della Chiuri che omaggia il selvaggio  West dei nativi americani.

E’ chiusa da una sottile cintura che segna la vita, valorizzata, per taluni aspetti, da tessuti che paiano arazzi che raccontano finemente gli affreschi che vennero rinvenuti nel 1940 nelle grotte di Lascaux nella Francia sud-occidentale; il suede contempla e accarezza le linee morbide di questo capo icona.

Il primitivismo del print viene enfatizzato da un progetto creativo complesso, scandito da lussureggianti pellicce multicolor e divertenti frange che creano movimento sugli abiti.

Gli intrecci del tricot e della maglia, tinteggiati da colori caldi e passionali desunti dalle cromie primordiali che generosamente regalano le grandi di stese di terra e vegetazioni del Grand Canyon, aprono ad un rosso scarlatto che primeggia nella paletta di colori della Cruise 2018 di Chiuri.

Dior (2)Le immagini segno della maison francese, la stella, i tarocchi e il cuore, indirizzano ai valori di un tempo, quelli cari a monsieur Christian Dior.

Incedono nel percorso tracciato dalle modelle, il jeans, il pizzo Sangallo e il tulle che in alcune occasioni è stato enfatizzato da bouls multicolore che esprimono, sottilmente, la freschezza della collezione.

Come dichiarato da Maria Grazia Chiuri:  “L’idea era di fare una sfilata a Los Angeles. A quel punto, la relazione con i red carpet e il mondo del cinema sarebbe stata molto naturale ma anche molto didascalica, però. Così ho pensato a un altro aspetto della città, che è quello meno raccontato, del rapporto con la natura e con gli enormi spazi aperti. Che, in realtà, è anche uno dei motivi principali per cui le persone vengono a vivere qui. Non avendo trovato un deserto adeguato (quest’anno è piovuto molto anche qui), ho optato per la riserva di Upper Las Virgenes Canyon perché molto simile alla descrizione che fece Monsieur Dior quando, nel 1947, andò a San Francisco e disse che la California era un paradiso”.

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Stefania Carpentieri

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