Milano 28 Aprile – Alcune linee cambiano capolinea o percorso, il 23 scompare e viene assorbito dal 19 che si allunga. Mentre il 27 si accorcia. Scatta oggi la riorganizzazione di tram e bus di Atm voluta dal Comune come riforma per risparmiare. Ma il pressing arrivato da più parti, incluso dal Pd partito di maggioranza, per ridurre i tagli al servizio degli ultimi tre mesi sta dando qualche frutto. Palazzo Marino e Atm stanno ingranando difatti la retromarcia per ritrattare almeno in parte il piano di riduzioni, specie quelle che hanno allungato le attese nei giorni festivi in superficie e sul metrò.
Da fine febbraio difatti le linee metropolitane viaggiano con frequenze ridotte, una revisione quasi chirurgica che ha inciso soprattutto sui festivi. Un effetto causato dalla necessità di far quadrare i conti, dopo il via dell’anticipo all’alba del metrò e il potenziamento di alcune linee di bus dedicate ai quartieri periferici dal prossimo autunno. Costi in più, questi, che hanno giustificato anche le domeniche “ridotte” degli autobus su venti linee e la modifica di alcuni capolinea in centro dei tram. Ecco, su questi due fronti, la giunta e l’Atm guidata dal neopresidente Luca Bianchi stanno programmando il passo indietro per ritornare al periodo pre-tagli, a partire da settembre.
In due incontri, martedì e mercoledi, si è impostata la linea della revisione dei tagli, che dovrebbe essere ufficializzata domani in commissione comunale Trasporti. Del resto il presidente di Atm Luca Bianchi, nella prima intervista a Repubblica, l’aveva fatto capire: “Dovremo fare di più con meno risorse”, aveva detto, appena insediato. Con un lieve sconto al Comune sul costo di ogni chilometro di servizio, magari, che potrebbe essere contemplato nella proroga del contratto di servizio che il cda di Atm dovrà ratificare domani.
È ancora da costruire, invece, il piano per i trasporti notturni, dopo l’addio a dieci linee feriali che ha scatenato polemiche nella stessa maggioranza: si stanno studiando delle formule alternative, come il potenziamento del servizio a chiamata by night. Su questo i sindacati insistono: “Milano è una città che si muove anche di notte e ogni settimana c’è un evento internazionale – dice il segretario milanese della Filt Cgil, Luca Stanzione – bisogna così affiancare al servizio quotidiano risposte ai nuovi bisogni di mobilità”. Il pressing del Pd sul tema è stato significativo: “Noi da mesi chiediamo segnali di riattivazione del trasporto notturno e la riduzione dei tagli”, dice il capogruppo democratico, Filippo Barberis.
La riforma che scatta oggi, invece, resta. Novità per cinque tram: il 15 e il 24 si scambiano il capolinea, con il primo che arriverà in via Dogana e il secondo, che aumenterà le frequenze con 26 corse in più al giorno, in piazza Fontana. C’è grande rammarico tra gli habitué per la scomparsa del 23, tram storico. C’è persino una petizione online (su Change.org) che in due giorni ha superato mille firme: “La modifica del 23 cancella un simbolo storico per tutta la zona Est. Chiediamo che Comune e Atm cerchino una soluzione diversa, che mantenga il 23 sia nella sua forma (tram piccolo di legno) sia nel suo numero”. Il suo tragitto viene unito a quello del 19, che da Roserio si allunga fino a Lambrate passando per piazza Fontana, dove scenderanno i passeggeri del 27, orfani di piazza 6 Febbraio. Modifiche anche per la 7, che arriva in piazza Diaz mentre la 99 arretra da via Quaranta a via Ripamonti dove il 24 viene potenziato. Dal 15 maggio debutta la nuova linea 80 che arriverà a De Angeli incrementando il numero delle corse.
Ilaria Carra (Repubblica)
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