Sui rincari estivi avevamo ragione noi, dice la CGIL

Milano

Milano 29 Aprile – Non è un paese per giovani lavoratori. Il Comune, come avevamo già denunciato, ha deciso di alzare i costi per i centri estivi, soprattutto per le fasce più alte. Qui, ogni volta, è opportuno dire che una coppia di lavoratori con casa di proprietà è ampiamente dentro la fascia maggiore. Cioè, ancora per essere più chiari, chiunque abbia DAVVERO bisogno dei centri estivi pagherà di più. Se prima eravamo pochi a dirlo, adesso arriva anche la CGIL Milanese con il suo segretario, Bonini.

«Ci aspettiamo che anche per l’educazione si riveda qualcosa -posta Bonini -C’è malcontento tra i genitori che, con loro sorpresa, si vedono aumentare notevolmente i costi dei servizi scolastici. Abbiamo apprezzato lo sforzo di ricerca di equità nella revisione delle fasce Isee che sicuramente appiana i famigerati scaglioni ma proprio le fasce medie sono le più colpite. E sono sempre donne e uomini che lavorano. Giovani, giovani famiglie che devono, come tutti, costruire la Milano del futuro. Non si può colpire questo progetto, chiediamo al Comune uno sforzo per recuperare coerenza».

Postilla etimologica. Loro parlano di equità. Anche perché dire che sono Italiani che pagano per tutti pareva brutto, ma non crediate sia molto lontano dal vero. Esattamente come nel caso delle mense, peraltro. Ma va bene così, non sottilizziamo. Risponde la Scavuzzo, detta anche la paladina dei bocconi amari, dopo la strenua difesa delle mense di Milano Ristorazione: «la revisione delle fasce e la progressione della tariffe vanno incontro ai nuclei ai quali fa riferimento Bonini». «Molte famiglie fanno confusione con l’Irpef -spiega -e presuppongono di essere in fascia massima. Noi esortiamo a fare la certificazione, perché prima la fascia massima era a 27 mila euro, ma adesso è a 40 mila . Con l’Isee si introduce un fattore correttivo che tiene conto del numero di figli e che può portare vantaggi anche a chi ha un reddito a sei cifre . Su questo chiediamo un’alleanza con il sindacato: strutturi servizi di supporto per aiutare le famiglie».

Molte famiglie faranno anche confusione con l’ISEE, ma la Scavuzzo dimentica il piccolissimo problema delle case di proprietà (spesso ereditate), delle automobili e di tutti gli altri astuti sistemi per fregare gli Italiani che fanno l’ISEE. Per cui, se è sicuramente vero che l’IRPEF non è un fattore determinante, è anche vero che non ci va così lontano. Ah, per la cronaca, anche i risparmi contano. Quindi a salvarsi sono solo le famiglie numerose. Molto numerose. Così numerose da non essere proprio comunissime. Insomma, la riforma dei centri estivi sta rischiando di naufragare. Speriamo che l’anno prossimo se ne prenda atto e si torni a tempi più civili.

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