Milano 30 Aprile – In Italia tutto può succedere, salvo due cose: che i problemi vengano affrontati con buonsenso e restando sui fatti. La vicenda delle ONG e dei presunti profughi ne è la prova provata. Però, per raccontare l’intera vicenda, dobbiamo fare un passo indietro. I primi a sollevare il problema non sono stati né i Leghisti né i 5 Stelle. È stata l’Europa. Sono mesi che il Commissario con la delega all’immigrazione, ci fa sapere che 1. siamo troppo larghi di manica con i permessi e che 2. dovremmo sorvegliare meglio i nostri confini. La risposta è stata un aumento degli sbarchi, il ribaltamento del 75% dei respingimenti ad opera dei tribunali di primo grado e la generalizzata richiesta di più accoglienza. A quel punto, e non credo si possa farne una colpa a nessuno, a Bruxelles qualcuno deve essere rimasto perplesso. Qualcuno con dei radar e l’esigenza di far scoppiare un caso. Stacco. Torniamo in Italia. Un paio di mesi fa ha cominciato a circolare il video di un ragazzo, prima del tutto anonimo o quasi, che mostrava le rotte delle navi delle associazioni umanitarie. E faceva capire come ce ne fossero alcune assolutamente ingiustificabili. Questo, nell’opinione pubblica, ha cementato l’idea che qualcosa che non andasse ci fosse. Stacco. Il procuratore di Catania, alludendo a fonti non utilizzabili come prova, conferma tutto. E qui esplode la bagarre. Per capirla io mi rifaccio alle parole di Bruti Liberati, procuratore capo di Milano: il magistrato non può parlare per prove non utilizzabili in giudizio. Infatti le stragi nere, salvo Bologna, sono state tutte dimostrate in tribunale, giusto? E non sono affatto cinquant’anni che i magistrati parlano di improbabili complotti di altissimo livello, tutti stabilmente respinti da sentenze su sentenze. Salvo ottenere, all’ennesima assoluzione, il contentino di vedersi dichiarare il complotto, nascondendone però i protagonisti. Quindi, Zuccaro, procuratore di Catania, non può parlare di questi elementi, tutti gli altri sì. La domanda, quindi, è da dove vengano. Alfano, a sorpresa, si schiera con lui. E Salvini. Il che è a dir poco inconcepibile. Se Alfano non fosse il ministero degli Esteri. E non avesse, con tutta probabilità, le stesse fonti di Zuccaro.
Insomma, dall’Europa stanno giungendo pressioni fortissime perché si poti il sottobosco delle ONG. Il motivo è semplice: stanno istigando l’immigrazione di massa. I trafficanti hanno subodorato che a breve la Libia potrebbe chiudere i porti e sono in frenesia. E questa frenesia costa vite. Ed all’Europa, con il reflusso dei terroristi dell’Isis rischia di costare un’ondata di terrore inarrestabile. Qualcuno lo aveva detto. Gli stessi che prima lo negavano, oggi hanno dei dubbi. La Chiesa, ad esempio, ha cambiato idea tre volte in due giorni. Il rischio, ora, è che gli scafisti tingano di rosso le acque per ricattarci…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,