Milano 3 Maggio – La farsa delle primarie del PD si è conclusa con le solite polemiche, i presunti brogli, i cinesi in fila per votare Questa è la democrazia PD secondo Renzi e i notabili del partito. Persino Sala ritiene vadano ripensate “Le ultime, considerando anche quelle a livello internazionale, non mi sembra dimostrino che la gente abbia tutta questa passione per le primarie, ma guardi invece alle persone e ai programmi: spesso diventano delle lotte fratricide che lasciano delle scorie. Abbiamo visto anche in Francia: i due che hanno vinto le primarie sono arrivati uno terzo e uno quinto, e al ballottaggio sono andati altri”. Fatte comunque queste considerazioni doverose per l’osservatore esterno al partito, Beppe Sala ha votato al seggio CAM-Garibaldi, notoriamente un luogo del Comune, che il PD senza vergogna ha usato per i propri fini partitici. E se Sala non ha voluto dire per chi ha votato per pudore istituzionale, non ha avuto nessun pudore a permettere l’uso del Cam. Osserva De Chirico, Consigliere di Forza Italia “A quanto pare il PD è libero di fare ciò che vuole all’interno dei palazzi del Comune di Milano mentre ad altri partiti gli spazi istituzionali vengono negati, se non con richiesta presentata mesi prima e dopo regolare pagamento dell’affitto.” De Chirico promette “Protocollerò un’interrogazione per chiedere quali spazi del Comune di Milano sono stati utilizzati come seggio elettorale e quanto è stato incassato per l’affitto degli spazi stessi. Inoltre, chiederò come mai a distanza di anni dalla prima segnalazione i muri del CAM Garibaldi sono ancora imbrattati da murales di vario tipo tra cui un simbolo – la falce e il martello – che richiama nelle nostre memorie efferati crimini contro l’umanità. È un vero peccato che per il ponte del 1º maggio non siano stati utilizzati le sedi multifunzionali e ricreative del Comune per ospitare iniziative culturali rivolte ai milanesi. Purtroppo questa amministrazione ha preso la cosa pubblica come qualcosa da utilizzare a proprio piacimento”.
Domande che non avranno risposta. Perché il PD ormai considera Milano una proprietà privata sotto lo stemma della falce e martello, simboli che evocano il sangue di Stalin.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano