Tra i due litiganti, Sala ignora

Milano

Milano 5 Maggio – Io mi immagino la scena. Stanza buia. L’unica luce è uno schermo che irradia un bluastro da tv catodica anni 70. Stanza fumosa. Sala e due questurini della Digos sono assorti davanti ad un monitor.

“Ha la barba grigia e lunga?”

“Sì”

“Alto e robusto?”

“Sì”

“Sguardo ribelle”

“Non lo so, ha gli occhiali da sole. Ma potrebbe”

“Ok, la so è Iannone di Casa Pound”

“Sì, ma non vale dai, è in prima fila, così sono bravi tutti”

“Le regole sono regole, siamo 3 a 1 per me”

“Mancano solo altri 930 partecipanti ad una commemorazione senza danni o scontri e poi abbiamo finito!”

Sala è entusiasta. Stanno riconoscendo i fascisti al Musocco. Quelli vivi. Qualcuno voleva denunciare anche i morti, ma la cosa è spontaneamente caduta. Suona un cellulare.

“Sì, pronto? Chi è? Sto salvando la democrazia, che volete? Un blitz? Dove? In stazione Centrale? Eh, e quindi? Cinquantadue fermati, di cui 26 sono irregolari? Beh, bene no? Ah, c’era Salvini. E che ci faceva Salvini là? E chi me lo doveva dire del blitz? La Questura? Ma se con il Questore è da metà Aprile che ci vediamo ogni sedici minuti per perfezionare le rappresaglie contro i camerati! Eh, no, mai detto di un blitz” (sguardo imbarazzato dei due della Digos che si fingono interessatissimi al Chi l’ha visto, versione Musocco) “ma il 20 non c’era la manifestazione… Eh, sì, quella a favore degli arrestati di oggi. E come l’ha presa Majorino? No, Carmela, no, non DOVE l’ha presa. Male? Male quanto? Cosa vuol dire che state portando via l’esorcista perché ha avuto una crisi di fede? Ma non gli avete lasciato fare dichiarazioni pubbliche, vero? Ah. Non era proprio possibile impedirlo. Capisco. E tu non è che hai gioito sfottendolo, vero? Eddai Carmè sei l’assessore alla Sicurezza, un minimo di maturità, adesso mi tocca intervenire di persona. Su, dai…”

L’aria è pesante. Sala è perplesso. Ma quello è normale. Serve uscirne. Abbandona il campo del gioco più divertente del millennio e si reca alla Sala mobil, per raggiungere Palazzo Marino. La dichiarazione che ne uscirà sarà memorabile. I blitz della questura vanno concordati con noi. Prima. Molto prima. Così se abbiamo il 20 una marcia con gli stranieri, a favore dei migranti e in spregio a tutti gli altri, non rischiamo figuracce due settimane prima. La marcia, ovviamente, si farà. Anche se il rischio di scontri e provocazioni è altissimo. Tanto, come per gli scontri prima di di Expo, alla peggio puliranno i radical chic. Intanto, in una buia sala della Questura, continuano i riconoscimenti di chi, in silenzio, ha commemorato i morti dalla parte sbagliata. E lo fa senza bisogno che qualcuno ripari i danni del proprio passaggio.

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