Milano 6 Maggio – E’ ancora lì, soddisfatto di esistere, alla faccia di chi l’ha messo tra i rifiuti, alla faccia di un giochetto al rimbalzo di competenze di chi e come dovrebbe rimuoverlo dalla centralissima e nobile via Lanzone. Fiero di sé, sicuro che il Comune se ne frega ampiamente, che l’Amsa ha fatto lo scaricabarile che, insomma, può stare tranquillo tra la sporcizia che piano piano si accumula, nonostante l’indignazione dei residenti.
Anche questa è Milano. Eppure Carla Coduri le ha tentate tutte per liberare la via dall’ingombrante anonimo manufatto. In data 21 marzo scriveva all’Amsa:
“Buongiorno,
segnalo abbandono colonnina portacenere a ridosso del muro della chiesetta di Sant’Agostino in via Lanzone, 30.Grazie dell’attenzione, cordiali saluti. E il 15 aprile ribadiva “Buongiorno,segnalo che a tutt’oggi il rifiuto non é stato rimosso ma semplicemente spostato di qualche centimetro, come da nuova foto allegata in calce.Potete cortesemente provvedere o coinvolgere chi é responsabile se non di vostra competenza?” Finalmente il 18 aprile il servizio clienti Amsa rispondeva “Gentile signora Coduri de Cartosio,siamo spiacenti ma Amsa non è autorizzata al ritiro del manufatto poiché lo stesso è di proprietà del comune di Milano.” Allora il 20 aprile segnala ai vigili e all’assessore Rozza il famoso manufatto abbandonato e nel contempo “Colgo l’occasione per chiedere cortesemente a chi vanno segnalati i manufatti abbandonati e di proprietà del Comune di Milano affinché venga disposto correttamente degli stessi.”
Dal Comune, nessuna risposta e il manufatto rifiutato e abbandonato sta sempre lì a mostrare la squallida burocrazia che ci soffoca e l’inefficienza comunale.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano