Rozza schiera il mediatore culturale madrelingua per la sicurezza in periferia

Fabrizio c'è Milano
Milano 6 Maggio – Ieri, mentre le opposizioni chiedevano lumi sui vigili di quartiere che ancora non ci sono, l’Assessore alla Sicurezza ha spiegato il suo piano per garantire la sicurezza in periferia: da Dicembre pattuglie di 3 vigili, accompagnate da un mediatore culturale percorreranno alcune strade a rischio. Il mediatore culturale sarà uno stagista fornito dalle Università milanesi che conosce la lingua araba o cinese o slava. Verrà rimborsato con 400 euro al mese.
Dunque secondo Rozza il problema dello spaccio in Via Gola si risolve col traduttore magrebino che spiega ai pusher che è vietato vendere fumo! Anche a San Siro l’islamizzazione del quartiere tramite occupazioni abusive sarà fermata perché i 3 vigili (se non vengono disarmati prima!)  potranno col traduttore spiegare che in Italia è vietato occupare. Nei campi rom il traduttore sarà fondamentale: anche qui per un problema di lingua non era chiaro che il furto negli appartamenti è proibito dalla legge.
Insomma Carmela Rozza ha trovato con lo stagista mediatore culturale la ricetta per sconfiggere racket di spaccio, di occupazioni, di furti che da anni dominano la città. Non è ancora chiaro se lo stagista dovrà partecipare anche agli inseguimenti contro i venditori abusivi di ombrelli e foulard!
Le anime belle di sinistra pensano che basti tradurre un comma di legge o un regolamento comunale per riportare una legalità che è impossibile far rispettare senza presidio e certezza della pena. I delinquenti incalliti che controllano alcuni quartieri di Milano vanno combattuti espugnando i loro fortini ed espellendoli quando stranieri.
Quando  sento proposte così strampalate per Milano l’unica consolazione è che di solito agli annunci di Sala, Rozza e compagni non seguono mai i fatti.

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