La beffa della procura di Milano: due miliardi di incassi ma pochi magistrati e funzionari

Milano

Milano 7 Maggio – Più di 2 miliardi di euro. Sono soldi già recuperati o che entreranno presto nelle casse della collettività. Ci sono i 1.200 milioni che dai trust di Jersey della famiglia Riva verranno utilizzati per il risanamento dell’Ilva di Taranto, i 306 milioni che Google verserà al Fisco e quelli già pagati da Apple. Ma c’è anche l’assegno di 110 milioni staccato dal colosso bancario svizzero Credit Suisse e poi i soldi già contestati ad Amazon per le presunte tasse non dichiarate. Dietro questo cospicuo malloppo c’è sempre la procura della Repubblica di Milano che, grazie anche alle indagini della Guardia di Finanza, sarà presto in grado di far incassare allo Stato oltre due miliardi di euro. Un record di questi tempi, reso certamente possibile anche dal fatto che Milano è pur sempre la capitale economica del paese.

Ma la beffa è dietro l’angolo. E così, invece, di facilitare il lavoro di chi assicura risorse preziose al paese, la procura di Milano continua a fare i conti con una cronica carenza di magistrati e di funzionari amministrativi. Neanche a Milano l’efficienza chiama efficienza.

Le carenze di magistrati e amministrativi

È il procuratore di Milano, Francesco Greco, a lanciare l’allarme nel “Bilancio di responsabilità sociale 2016” presentato venerdì pomeriggio nel Palazzo di giustizia milanese. «Il Ministero ed il Csm, nonostante impegni e promesse, non hanno ancora adeguatamente affrontato la “questione milanese”, rappresentata da una cronica carenza di organico di tutti gli uffici giudiziari del distretto», mette nero su bianco Greco.

Ma quali sono le dimensioni del problema? In questo momento, scrive il procuratore di Milano, la procura «è pesantemente sotto organico: i tassi di scopertura registrati sono pari al 62% dei procuratori aggiunti, all’11% dei sostituti procuratori, al 20% di vice procuratori onorari, al 40% del personale amministrativo». E malgrado ciò «nel 2016 le notizie di reato verso “soggetti noti” sono state 46.051 e sono stati definiti 49.422 procedimenti sempre nei confronti di “soggetti noti”, in linea con i dati 2015 (definizione di 57.498 procedimenti)».
L’organico dei magistrati, spiega ancora il procuratore, «già inspiegabilmente ed inopinatamente ridotto negli ultimi anni di ben 5 unità (nonostante i criteri individuati dal ministero della Giustizia per le nuove piante organiche collochino l’ufficio al primo posto), vede oggi solo 3 procuratori aggiunti in servizio (1 in scadenza) e 68 magistrati (3 in congedo per maternità)». Le scarse risorse della magistratura, annota Greco, «oggi appaiono sempre più disperse in mille piccoli tribunali espressione di ottocentesche ripartizioni del territorio: risulta deludente l’ultima revisione delle piante organiche che ha evitato di affrontare i nodi strutturali in una visione moderna del territorio, delle comunicazioni e delle effettive esigenze di tutela della collettività e dell’economia».

Il Tribunale di Milano e la procura, chiarisce Greco, «assicurano un prodotto veloce, professionalmente adeguato, che pone gli uffici giudiziari del circondario ai primi posti in Italia: la grande preoccupazione è di non riuscire a mantenere questi livelli di intervento che, in molti casi, interessano materie fondamentali quali la corruzione, la criminalità degli affari, le moderne operazioni di fraudolenta ottimizzazione fiscale a carattere internazionale, il terrorismo e la criminalità mafiosa, nonché il contrasto dei reati che colpiscono la vita quotidiana dei cittadini».

Crescono i reati fallimentari

La procura, attraverso i procedimenti aperti, è un termometro della situazione economica del paese. I dati delle inchieste aperte a Milano registrano, ad esempio, un trend di flessione delle procedure concorsuali mentre il numero delle sentenze di fallimento rimane costante. I dati dei primi tre mesi del 2017 riflettono la tendenza di un progressivo calo anche delle dichiarazioni di fallimento. «Si conferma, dunque, che l’ondata di piena della lunga crisi economica appare in assestamento e la situazione sta tornando a livelli fisiologici ante 2008», è scritto nel Bilancio sociale. Il riflesso della crisi continua a vedersi, invece, nel continuo aumento dei reati fallimentari. In particolare le bancarotte fraudolente sono aumentate del 135%,le bancarotte fraudolente improprie del 141%, le bancarotte semplici di ben il 326%.

Il Nucleo della Banca d’Italia

Diminuiscono i reati fiscali per effetto delle riforme legislative: il calo è di circa il 50%. Cifre che «inducono preocccupazione dimostrando comunque una tendenziale e sostanziale depenalizzazione della materia e pongono numerosi interrogativi sugli esiti della manovra realizzata con delega fiscale», sottolinea il Bilancio sociale.

Dal punto di vista organizzativo il rapporto evidenzia il ruolo svolto dal Nucleo autorità giudiziaria della Banca d’Italia, un pool di superesperti che si è occupato di 47 procedimenti penali per conto della procura. «La professionalità dimostrata unita alla flessibilità dell’impegno e alla gratuità delle consulenze costituiscono ormai una opzione fondamentale nelle investigazioni finanziarie e nel raccordo con la Banca d’Italia e la Uif», sottolinea il rapporto.
Il pool “latitanti fiscali”, costituito da tre magistrati e 4 agenti e ufficiali della polizia giudiziaria, si è concentrato sull’analisi dei cittadini milanesi iscritti all’Aire (Albo degli italiani residenti all’estero), il cui numero dal 2012 è cresciuto del 44%, e sulle segnalazioni per operazioni sospette relative alle procedure di voluntary disclosure.

Un pool unico su società e settore pubblico

In procura a Milano poi un nuovo e unico pool «che si occuperà sia della corruzione e dei delitti contro la pubblica amministrazione sia della criminalità economica in modo da interconnettere le condotte corruttive con i cosiddetti “reati spia” (reati societari, reati fiscali e market abuse)», scrive il procuratore di Milano. Il dipartimento, spiega Greco, «che si gioverà anche delle recenti novità legislative (in primis, falso in bilancio ed autoriciclaggio), gestirà i protocolli con l’Anac, la Corte dei Conti, la Consob e potrà contare sull’apporto professionale ed investigativo dell’area omogenea in servizio presso la Procura e costituita da personale della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia delle Dogane e del Nucleo di supporto all’Autorità Giudiziaria della Banca d’Italia».

Angelo Mincuzzi (Il Sole 24 Sole)

 

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