Passato il Papa, gabbato lo Santo

Milano

Milano 8 Maggio – Su il Giornale di qualche giorno fa c’è un lungo reportage su quello che resta delle Case Bianche dopo il passaggio del Santo Padre. Per riassumervelo, senza andare nei dettagli, la risposta è: il solito degrado. Ora, al netto di tutto, della conferenza con Sala, Maroni, l’altro Sala, Rabaiotti, Mattarella, l’Onu e l’Alleanza Galattica che verrà organizzata per mettere a posto i citofoni che non funzionano, forse è il caso di farsi due domande che siano due. Ok, la Curia ha sistemato alcuni appartamenti. Ok, il Papa li ha consegnati. Tutto bello. Ma i muri esterni restano del Comune e sono amministrati o dalla Regione o da MM. E qui iniziano i disastri. Non è che ci volesse un cartomante per prevederlo, l’intero patrimonio immobiliare, in una forma od in un’altra soffre dello stesso problema. Continuiamo a mettere a posto immobili, darli alle famiglie e, puntualmente, ci si dimentica che l’appartamento in sé, senza il citofono funzionante, l’ascensore che va o il portone che si chiude è abbastanza inutile. Ci sono case rimaste senza portiere anni, pur continuando a pagarlo. Ce ne sono altre i cui proprietari non possono più usare le cantine. Sempre ci tengano alla vita, naturalmente. I depositi rifiuti sono delle vere e proprie discariche. Ho visto di persone interi bidoni coperti di larve. Ecco, tutte queste cose sono il marchio del vero problema. Problema che il Papa non ha affrontato. Sul perché sorvolerò per carità Cristiana. Ma il punto rimane lo stesso: lo Stato è un pessimo padrone di casa. Perché, di fondo, non ci ricava nulla dall’esserlo. Quegli immobili li ha costruiti, assegnati e poi se ne è disinteressato, mentre la politica li usava solo come bacino di voti. Questo è vero a livello globale, badate bene. Un esempio è l’Inghilterra degli anni 70. Che, però, ha avuto il coraggio di affrontare di petto il problema con la Thatcher nell’unico modo possibile: dando quei muri a chi li abitava. La cosa migliore che può fare il proprietario, cioè il Comune in questo caso, è vendere. Perché non è fisicamente in grado di fare altrimenti. I tagli del Governo esistono e sono pesanti. Le inefficienze di sistema anche. Il realismo impone soluzioni drasticamente. E, per una volta, drasticamente liberali.

Tra l’altro sulle vendite dobbiamo capirci. Da un punto vista pratico non cambierebbe quasi nulla per gli inquilini, lato affitti. Semplicemente diverrebbero rate di mutuo. Per chi paga. Per chi non lo fa invece diventerebbe un grosso problema: i vicini di pianerottolo dovrebbero materialmente accollarsi i loro costi. E questo darebbe un enorme colpo al racket. Sapete, girarsi dall’altra parte quando a fine mese devi pagare tu, e non Pantalone, diventa meno attraente come opzione. Molto, molto meno attraente. Inoltre, degradare un bene tuo è meno allettante. Un bene che sarà dei tuoi figli. Che nessuno potrà toglierti. Insomma gli effetti positivi sono molti e la Regione si sta già muovendo in questa direzione. Attendiamo di sapere cosa farà il comune.

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