Milano 11 Maggio – Al momento gli inquirenti escludono la pista dell’odio razziale. Potrebbe essere stata una vendetta tra clan nomadi, secondo fonti investigative, ad armare la mano di chi ha incendiato il camper parcheggiato davanti a un centro commerciale a Centocelle dove dormivano, insieme alla famiglia, le tre sorelle di etnia rom di 4, 8 e 20 anni morte nel rogo. La procura di Roma indaga per omicidio volontario, oltre che per rogo doloso.
All’esame di chi sta facendo le indagini c’è anche un video in cui si vede una persona che lancia una bottiglia incendiaria verso la parte anteriore del camper e scappa via. E sul posto sono stati trovati un accendino e il tappo della bottiglia incendiaria. Alcuni testimoni, poi, hanno raccontato che “venerdì sera a via Romolo Balzani è andato a fuoco un altro camper per fortuna vuoto. Quei nomadi parcheggiavano di solito vicino a villa de Santis. Vivevano qui intorno, li vedevamo spesso”. Un cliente del centro commerciale, Massimiliano, ricorda di aver visto la famiglia qualche giorno fa. “Era lunedì pomeriggio – ricorda – i bambini giocavano sul piazzale davanti al camper”. E chi indaga sta cercando di far luce sulla tipologia delle minacce. Al momento, però, gli investigatori escludono la pista dell’odio razziale: l’ipotesi per ora più accreditata, anche alla luce di alcune testimonianze, è quella di una vendetta maturata in ambienti nomadi.
I superstiti: “Noi minacciati”. I familiari delle tre vittime sfuggite alla strage, gia’ sentiti dalla polizia, hanno riferito di aver subito delle minacce. Stara’ a chi indaga capire se il rogo del veicolo, dove viveva una famiglia di 13 persone, sia dovuto a una vendetta o abbia motivazioni xenofobe. Un clima di intolleranza confermato anche dalle dichiarazioni di alcuni abitanti della zona. “Furti continui in appartamenti in all’interno di auto in sosta”. Raccontano altri residenti. “La rottura dei vetri e i furti nelle macchine in particolare a via Romolo Balzani sono all’ordine del giorno – racconta Aniello – La zona è piena di immondizia e i nomadi rovistano all’interno dei cassonetti. Certo, dispiace per quello che è successo, ma c’è intolleranza tra la gente. Qui dietro c’è anche il campo di via dei Gordiani”.
Le testimonianze: “Sembrava una bomba”. “Ho sentito un boato e ho pensato a una bomba. Poi mi sono affacciata alla finestra e ho visto le fiamme altissime”. E’ il racconto di Amelia, una residente di un palazzo di via Giardino Cassandrino, a pochi metri dal parcheggio dove si trovava il camper distrutto dall’incendio della scorsa notte in cui sono morte tre sorelle di 20, 8 e 4 anni. “Non ho più dormito – ha aggiunto – sentivo urlare. Inizialmente ho pensato a qualche ragazzo che aveva dato fuoco alle auto. Quel camper lo avevo visto diverse volte, era lì all’angolo da settimane, forse mesi”.
L’incendio è divampato intorno alle 3 in viale della Primavera, nel parcheggio di un supermercato a Centocelle. Le tre vittime si chiamavano Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic. Nel furgone viveva la famiglia composta dai genitori e 11 figli.I genitori e fratelli riusciti a scappare dal rogo, sono stati ascoltati in commissariato.(Repubblica)
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