Milano 12 Maggio – Pubblichiamo la richiesta d’aiuto di una donna invalida in cerca di un lavoro che le permetta di sopravvivere. Chiede che “umanamente” qualcuno intervenga…soprattutto le istituzioni, dopo un’odissea di tentativi senza alcun risultato positivo. E ancora una volta in questa Milano che ha trattamenti di riguardo per migranti, extracomunitari ecc. ecc. questa lettera svela la città più silenziosa e fragile, quella che interessa molto poco a Majorino e compagni. In redazione abbiamo nome e cognome della scrivente. Ecco la lettera:
Salve, sono una cittadina di Milano, italiana di 49 anni invalida civile al 75%. Una invalidità conseguente alle percosse dell’infanzia. Sono iscritta nell’elenco delle categorie protette dal 2008, ma non ho mai ricevuto una convocazione. Ho fatto lavori pesanti al di là del mio stato di salute, per mantenere due figlie che ora sono grandi. Ho partecipato alla “dote lavoro” senza nessun risultato e ultimamente ho aderito al progetto del comune di Milano come patto sociale, ma da ottobre del 2016 ad aprile di quest’anno, nessuna risposta. Poi vengo a sapere che si può lavorare per la MM Milanese. Vado sul sito indicato, ma non riesco assolutamente ad inviare il mio cv, e allora cerco di avere per diversi canali una mail per poter inoltrare il mio cv, ma fanno tutti orecchie da mercante.
Non posso vivere con 278 euro di pensione e mi chiedo perché non vengo aiutata dal momento che non chiedo nulla di così trascendentale? Ho scritto anche al dott Bina direttore delle case popolari di MM ma su fb (perché giustamente non ho altri modi per contattarlo). Voglio semplicemente lavorare, ma nessuno mi aiuta a trovarlo. Mi scuso per lo sfogo e magari per aver scritto in un sito sbagliato, ma voglio che questa mia venga visionata da chi può umanamente fare qualcosa.
In attesa di una risposta da parte di qualcuno che può interagire per questo mio problema, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.
(Lettera firmata)
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