Milano 16 Maggio – Il debito pubblico italiano registra un nuovo record storico. Malgrado gli annunci sull’impegno italiano di lavorare per ridurre il rapporto fra debito e Pil per rispettare gli impegni europei, il debito delle amministrazioni pubbliche in Italia non accenna a invertire la rotta e a marzo scorso ha toccato il punto più alto.
Nel suo bollettino sulla finanza pubblica, la Banca d’Italia rende noto che il debito pubblico italiano è stato 2.260,3 miliardi di euro, in aumento di 20 miliardi rispetto al mese precedente. L’incremento è dovuto al fabbisogno mensile delle amministrazioni pubbliche (23,4 miliardi), parzialmente compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del tesoro (per 2,2 miliardi, a 54,6 miliardi) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi). Con riferimento ai sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 20,3 miliardi, quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi; il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Il bollettino comunica anche i dati sulle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, che confermano il trend di crescita. Nel primo trimestre ammontano a 92 miliardi in crescita del 2,7% rispetto al trimestre 2016 corrispondente. A marzo le entrate tributarie contabilizzate sono state pari a 28,6 miliardi (27,8 nello stesso mese del 2016).(Huffington Post)
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