Milano 18 Maggio – Alla manifestazione del 20 maggio per l’accoglienza indiscriminata dei migranti, parteciperanno anche i sindacati, la Croce Rossa, Unicef, i radicali com Emma Bonino in testa. Tante anime buone che sentono l’obbligo di aprire le braccia ai “fratelli” venuti da lontano. Ma il modo di accoglierli, poi, grida l’incapacità di un’accoglienza che rispetti la dignità della persona, crea ingiustizia sociale con i residenti, aumenta l’insicurezza nella città. E’ facile dire accogliamo, molto difficile creare strategie idonee, trovare luoghi adatti, cercare soluzioni che non danneggino gli italiani, soprattutto quelli che appartengono alle fasce più deboli e bisognose. Ma che cosa offriamo? Una solidarietà vestita di parole, l’occasione per speculazioni varie da parte delle cooperative, un invito a sentirsi, poi, abbandonati a se stessi, vittime della burocrazia e della mancanza obiettiva di dare loro un lavoro che sia di riscatto. Dichiara pragmaticamente Maroni “Il sindaco Sala dice che sarà un momento importante per la città? Per me lo è stata l’operazione anti-clandestini portata a termine in stazione Centrale dalle forze dell’ordine. Spero che venga rifatta e ho chiesto al ministro dell’Interno, prefetto e questore di replicarla in altre provincie dove ci sono le stesse criticità. Bisogna far capire che non si tratta di un gesto simbolico, ma andare avanti fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di normalità. Detto questo ognuno è libero di manifestare il suo pensiero, purché lo faccia pacificamente. Quindi, nessun problema. Io però sto dalla parte della giustizia e della sicurezza”.
Intanto il Comune vive l’euforia del grande evento e Milano resta ferma.
Olga Molinari