Milano 20 Maggio – C’è una Milano che non marcia oggi con Sala, Majorino, Bonino e, presumo, tanti altri legati all’ideologia di sinistra. Ma non per spirito di contraddizione finalizzato ad un’opposizione sterile, ma perché in moltissimi vivono sulla propria pelle le difficoltà reali che Sala e compagni non risolvono e non vogliono risolvere. Problemi reali, in contrapposizione ad una visione ideologica dei diritti che fa dimenticare le esigenze dei milanesi.
Perché la povertà è reale, l’insicurezza è reale, l’inquinamento è reale e la periferia non è solo un luogo, ma è la vita dei tanti che devono convivere con l’illegalità di cui sono spesso protagonisti gli “ospiti” che oggi vengono festeggiati. Criticità forti, di una Milano irrisolta, rassegnata, dopo il governo Pisapia e la venuta in continuità del suo successore Sala.
Queste le priorità dimenticate che oggi questa testata esamina alla luce degli ultimi avvenimenti.
Questa l’altra Milano che chiede attenzione, inclusione, sensibilità umana. “Senza muri” grideranno in piazza per i migranti. E i muri di indifferenza nei confronti dei milanesi bisognosi, quando verranno abbattuti?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano